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Dovevano creare un logo, ma sono andati oltre, dando vita a un alfabeto interattivo che possa rappresentare l'immagine di Bologna in tutto il mondo.
Il brand che ha vinto il concorso "Bologna City Branding" è stato scelto tra 534 proposte provenienti da ben 17 Paesi diversi: a essere scelta è stata l'idea di due giovani grafici di Trieste, Matteo Bartoli e Michele Pastore (gli altri progetti a questo link). Il logo interattivo "È Bologna" si propone di raccontare la città in tutta la sua complessità, in base ad alcuni archetipi di fondo: la cinta muraria, il mattone mosaico, le Torri, il giglio e la croce del gonfalone araldico. Tutti questi elementi hanno sono diventati le "lettere" di un alfabeto fatto di segni geometrici.
La novità nel logo di Bologna, però, è nella sua interattività: sul sito ufficiale www.ebologna.it, infatti, è possibile vedere le infinite possibilità di modulazione del simbolo, che cambia a seconda delle parole che si scrivono. Così, ad esempio, scrivendo "tortellini" prenderà forma un simbolo, scrivendo "mortadella" un altro e così via, con libero spazio per la fantasia (e oltre al "rosso Bologna" di base si può scegliere anche la tonalità di colore preferita).
Un'idea sicuramente originale, quella scelta ufficialmente mercoledì scorso dal Comune di Bologna e da Urban Center. Ma tuttavia non mancano le opinioni di scetticismo tra i bolognesi: secondo un sondaggio sul Resto del Carlino, al momento più dell'80% dichiara di non gradire il nuovo simbolo. Ma il sindaco Virginio Merola difende la scelta di "È Bologna": "Con questo brand non si riduce a un unico aspetto il racconto della città, ma si dà la possibilità di combinare e personalizzare il proprio punto di vista su Bologna. Il gioco è un rischio perché può diventare autoreferenziale, ma ci prendiamo questo rischio, con la speranza che insieme si possa raccontare la ricchezza e la pluralità di questa città".
Del nuovo brand scelto per rappresentare la città felsinea parla il Corriere di Bologna:
Bologna è: Le Torri, i tortellini, i portici, San Luca, la mortadella? O molto altro? E chi decide cosa dev'essere? Ecco con quali domande di fondo è nato il «brand» di Bologna che ha vinto il concorso indetto dal Comune e da Urban Center per trovare un simbolo che rappresenti la città. A vincere la gara, cui hanno partecipato in 534 da 17 Paesi diversi (gli altri progetti sono visibili a questo link), sono stati Matteo Bartoli e Michele Pastore con il loro logo (interattivo) «È Bologna» che racconta la città in tutta la sua complessità.
(Continua a leggere sul Corriere di Bologna)
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