Dal 1995 ad oggi, Abbonamento Musei è diventato molto più di una tessera: è un vero e proprio ecosistema culturale che ha saputo ridefinire l’accesso ai musei e alle istituzioni culturali in Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. Un modello di marketing territoriale capace di fare rete, generare valore e promuovere un’immagine dinamica e inclusiva del patrimonio culturale locale.
Nata in Piemonte come iniziativa congiunta degli Assessorati alla Cultura di Città di Torino, Regione Piemonte e Provincia di Torino nell’ambito del programma “Torino Città Capitale Europea”, l’Associazione Abbonamento Musei ha compiuto in questi giorni il suo trentesimo anniversario, toccando numeri che parlano da soli: oltre 2,2 milioni di tessere vendute, più di 14,6 milioni di ingressi nei musei e quasi 70 milioni di euro restituiti alle istituzioni culturali aderenti. Un caso di successo che oggi rappresenta un benchmark anche a livello europeo.
Il punto di forza? Un modello fondato sulla cooperazione interistituzionale, sulla fidelizzazione del pubblico e sulla continua innovazione tecnologica e gestionale. Dall’introduzione del biglietto unico per i musei torinesi nel 1998, al lancio del programma “AM Club” per visite e attività esclusive, fino all’adozione della piattaforma di business intelligence Dedalo, che oggi permette una profilazione puntuale dei pubblici e restituisce ai musei dati utili per orientare le proprie strategie.
Dopo l’estensione in Lombardia nel 2015 e in Valle d’Aosta nel 2019, la rete ha raggiunto quota 500 musei convenzionati, configurandosi come una delle più ampie realtà museali interregionali in Italia. In questi territori, Abbonamento Musei ha saputo intercettare i bisogni di pubblici diversi – famiglie, studenti, turisti, anziani – proponendo un’offerta accessibile e sempre più integrata nei sistemi locali di welfare culturale.
Non è un caso che il Piemonte – dove il progetto ha radici più profonde – registri oggi una percentuale superiore alla media nazionale di “visitatori forti”, cioè coloro che entrano in un museo più di quattro volte l’anno. Un dato che conferma come l’accesso facilitato, le tariffe contenute e un’ampia programmazione siano leve fondamentali per alimentare un consumo culturale strutturato e continuativo.
Per celebrare i suoi trent’anni, l’Associazione ha messo in campo un programma ricco di iniziative: una campagna di sconti del 30% su nuove tessere e rinnovi, un concorso dedicato a chi visiterà più musei piemontesi fino al 25 maggio, e una grande festa conclusiva il 24 maggio alla Reggia di Venaria, riservata a tutti gli abbonati.
«Trent’anni di impegno culturale sono un traguardo straordinario che testimonia la nostra dedizione a rendere la cultura accessibile a tutti», ha dichiarato Alberto Garlandini, presidente dell’Associazione. «Guardando al futuro, continueremo a innovare e ad espandere la nostra rete, per offrire sempre nuove opportunità di scoperta e arricchimento personale».
Un anniversario che non è solo una celebrazione, ma un’occasione per rilanciare una visione di sviluppo territoriale fondata sulla cultura come bene comune e motore di comunità.