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Intervista a Marco Vismara, ideatore di Lookals.com, il marketplace delle esperienze per un turismo basato sui consigli degli abitanti che si offrono come guide
Lookals.com è una piattaforma web il cui scopo è di connettere i viaggiatori internazionali desiderosi di conoscere l’Italia, offrendo loro la possibilità di seguire i consigli e le esperienze che solo un “local”, un abitante può dare riguardo al luogo in cui vive.
L’idea è nata circa due anni e mezzo fa, quando dalla conoscenza di strumenti come Vayable e Gidsy venne fuori l’idea di dar vita a una piattaforma per i turisti appassionati dell’Italia. “In realtà nasce anche da una mia personale esigenza di viaggio: quella di scoprire luoghi nascosti e vivere esperienze locali” spiega Marco Vismara, ideatore di Lookals.com. Varata ufficialmente direi in questo mese di giugno, al
progetto lavorano attualmente Marco (che si occupa di business development), Viviana La Colla (responsabile di PR e social) e il team di sviluppatori di Peppe Sirchia, che si occupa apunto dello sviluppo della piattaforma.
Per conoscere meglio il progetto Lookals abbiamo fatto alcune domande a Marco.
Come funziona il portale Lookals? Quali sono le funzioni principali di questo portale?
Lookals è un marketplace per le esperienze semplice e intuitivo. Basta inserire la città dove si vuole viaggiare, specificare le date di arrivo e partenza, eventualmente scegliere tra alcune macro categorie di interesse e si viene diretti a una lista di offerte postate da esperti locali disponibili per quelle precise date. In questo modo si possono prenotare attività in soli 3 step.
Come ci si fa a proporre come guide locali, insomma a contribuire all’idea di dare informazioni da “locals” e non da turisti a chi vuole conoscere l’Italia?
L’iscrizione al portale è una per tutti ed è assolutamente gratuita. I “local” possono aggiungere un’esperienza con un semplice click, inserire tutte le informazioni e attendere l’approvazione del nostro team. Gli esperti locali sono associazioni culturali, guide turistiche, esperti di enogastronomia ecc. In questo modo l’offerta non sarà più frammentata ma avrà un punto di riferimento che mira alla promozione di tutto il territorio nazionale.
Da cosa nasce questa idea, da un vuoto che avete notato nel settore?
Sì, l’idea nasce proprio dal fatto che abbiamo notato che questa frammentazione del mercato è un grave impedimento per lo sviluppo del turismo di uno dei Paesi culturalmente e artisticamente più interessanti al mondo.
Come sta andando, fino ad adesso? Avete già vissuto qualche episodio “particolare” che vuoi raccontare?
L’episodio che racconto sempre è quello di un ragazzo tedesco che, al ritorno da Bologna dove era stato a trovare un amico che era in Erasmus in Italia, ha lasciato me e alcuni altri italiani sbigottiti quando ha affermato “voglio diventare comunista” dopo essersi dilungato per almeno quindici minuti nel racconto della Festa dell’Unità. Esperienza che mai avrebbe potuto vivere senza l’aiuto di un locale.
Evidentemente un’esperienza che lo ha segnato... Ma voi, invece, dove volete arrivare? Quali sono gli obiettivi che vi prefiggete con questo progetto?
Il nostro obiettivo è quello di arrivare, partendo da Roma, a raccogliere le offerte locali delle maggiori città italiane nell’arco dei prossimi 6 mesi di sviluppo, per poi coprire anche città minori e antichi borghi nel primo anno di vita. In questo modo potremo rilanciare il brand Italia nel mondo, facendo riscoprire ai viaggiatori storie, culture e tradizioni che rischiano di andare dimenticate.
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