Il governatore D'Alfonso, con delega al turismo, convoca gli operatori e li invita ad approfittare con creatività e "voglia di protagonismo" del potenziale turistico regionale, prendendo ad esempio il lavoro di Marche e Puglia
Prendiamo esempio da Puglia e Marche. A dirlo è Luciano D'Alfonso, presidente della Regione Abruzzo. D'Alfonso ha convocato gli operatori del turismo abruzzese invitandoli a sfruttare i potenziali locali con creatività e voglia di protagonismo, prendendo come riferimento altre due regioni adriatiche, appunto le Marche e la Puglia.
"Non ci sono ancora i numeri, dobbiamo costituirci interessanti, attrattivi. Dobbiamo strutturare una notorietà, come ha fatto la Regione Marche, senza sbagliare nulla" ha dichiarato in una nota ufficiale il presidente della Giunta regionale, che detiene anche la delega al Turismo. Ieri Luciano d'Alfonso ha chiamato a raccolta tutti gli operatori turistici, individuando il cosiddetto Consiglio regionale del turismo quale "luogo permanente di confronto sui progetti da concretare".
"Così non va sul piano dell'attrattiva turistica" ammette il governatore "60 milioni di pensionati americani vorrebbero trascorrere del tempo in Abruzzo; questo ci convoca a preparare questa regione sul piano dell'accoglienza".
Nel corso del suo intervento, D'Alfonso ha più volte ribadito la nettezza dei ruoli in campo: il compito delle istituzioni è recuperare risorse ed elaborare le norme, mentre gli operatori sono "chiamati ad essere creativi" e a "costruire una notorietà". E in questo caso il modello citato è la Puglia.
Il presidente ha rivendicato i passi fondamentali compiuti nei suoi primi cento giorni di governo regionale in favore del comparto turistico ricettivo: anzitutto la balneabilità del mare, grazie ai 171 milioni di euro per rendere più efficiente la depurazione, quindi la "concentrazione" per i contratti di fiumi perché questi siano "elemento di potenza e di preferibilità per l'Abruzzo", poi la pista ciclopedonale e la banda ultra larga che toccherà anche i Comuni di montagna.
Tuttavia i numeri citati dal Servizio Turismo della Regione non sono positivi neppure per quanto riguarda web e social, i maggiori canali di interlocuzione del turista; secondo D'Alfonso occorre dunque impostare una strategia on line per l'Abruzzo. Infatti, sebbene l'Abruzzo sia stata la prima regione a disciplinare l'aggregazione nel turismo, facendo una "scelta di politica industriale", allo stesso tempo è necessario "utilizzare l'attuale modello ereditato dal passato".
Più in generale, gli arrivi internazionali crescono e il Mediterraneo è la top destination con il 20% dei flussi mondiali, ha spiegato il governatore. Cresce anche il turismo specializzato legato all'arte e all'archeologia: è il 30% della domanda globale, mentre è in diminuzione il turismo balneare. Cresce anche il turismo di nicchia, quello legato al folklore, ai festival letterari.
Per l'Abruzzo i potenziali luoghi di attrazione indicati dal presidente sono l'Australia, Israele, il Brasile, il Centro e l'Est Europa. "Rispettando l'Europa dobbiamo sostenere la vita di chi intraprende. Noi ci mettiamo i soldi, drenati dai progetti, ma vogliamo rendere voi protagonisti". Guardando al lavoro fatto negli ultimi anni poco lontano, dalle Marche alla Puglia.
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