Un'economia improntata sulla manifattura, con turismo e commercio che hanno rilievo e potenzialità ma che difettano per l'espressione di un terziario avanzato legato ai servizi alle imprese
Il dossier realizzato dal Consorzio Aaster per il Forum della Macroregione Adriatico Ionica, denominato "Il vento di Adriano: le comunità adriatiche a confronto", indica che l'area può contare su un Pil di 856,3 miliardi di euro (dati 2012).
L'analisi rileva che, dopo la fase di crescita dei primi anni del 2000, quando soprattutto grazie ai Paesi balcanici il Pil ha fatto registrare un incremento del +25,8% passando dai 749,2 miliardi del 2002 ai 942,2 miliardi del 2008, nel periodo 2008-2012 ha segnato un calo del 9% perdendo 86 miliardi principalmente a causa della Grecia, mentre Albania, Bosnia Erzegovina e Montenegro hanno continuato a crescere, la Serbia ha invertito il trend negativo nel 2010 e altri, Croazia, Slovenia e la quasi totalità delle Regioni italiane, hanno rallentato il declino.
In 10 delle 13 Regioni italiane della Mrai (non vengono incluse le ultime tre aderenti: Lombardia, Umbria, Trentino Alto Adige) vivono oltre 25 milioni di abitanti, il 42,5% della popolazione italiana, con 1,5 milioni di persone straniere, il 38% dei residenti stranieri in Italia. Il Pil di questa area della Mrai ammontava, nel 2012, a 529 miliardi di euro, il 38% del Pil italiano, con la presenza di 1,78 milioni di imprese e con 6,19 milioni di addetti, il 37,3% dei lavoratori italiani.
Alta la concentrazione di attività manifatturiere, con quasi 182.000 imprese e 1,6 milioni di addetti. Significativo anche il ruolo delle imprese legate al turismo, della ricettività e della ristorazione, oltre 123.000, con più di 480.000 lavoratori, a testimonianza del valore anche economico delle destinazioni della penisola che si affaccia sull'Adriatico e sullo Ionio.
La parte italiana della Macroregione Adriatico Ionica, però, si contraddistingue anche per la scarsa presenza dei servizi alle imprese. Fra i settori più rappresentati, invece, ci sono quelli del commercio (27,9%), le attività professionali (14,9%), le costruzioni (13,3%), le attività manifatturiere (10,2%). L'area Mrai delle regioni italiane si caratterizza, inoltre, per la presenza del 43,8% di imprese industriali di medie dimensioni, il cui fatturato complessivo, pari a oltre 64 miliardi, deriva per il 36,9% dalle esportazioni.
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