Mi considero un fortunato, uno di quelli che secondo Luca Ricolfi rientrerebbero nella ‘società signorile di massa’, dunque un pensionato attivo, in discreta salute e con buona propensione alle spese per viaggi. Così avevo immaginato il mio pensionamento un paio di anni fa: una lunga sequela di viaggi di corto e medio raggio, di vacanze stanziali, facendo un accurato slalom tra le varie proposte di collaborazione che ancora mi sarebbero arrivate (e mi arrivano). Sì, una pensione se non dorata almeno luccicosa, di cui a parlare nel periodo drammatico che stiamo vivendo quasi mi vergogno.