La promozione della cultura italiana nel mondo passa anche da un progetto di valorizzazione del territorio con protagonista il burattino più famoso del mondo: ne sono promotori la Regione Toscana, il Comune di Pescia e la Fondazione Collodi
Per la Toscana l’anno nuovo inizia con un progetto da fiaba: si tratta del Parco Policentrico di Pinocchio, un’ambiziosa iniziativa di promozione della cultura italiana nel mondo presentata qualche giorno fa in Regione dal sindaco di Pescia Oreste Giurlani e dal presidente della Fondazione Collodi Pier Francesco Bernacchi, che ha visto la partecipazione attiva anche della Regione stessa.
La vicepresidente e assessore alla Cultura Monica Barni è molto soddisfatta. “La Regione Toscana ha fatto parte volentieri del tavolo che ha portato alla costruzione di questo grande progetto che, tra le molte cose, contiene anche una proposta di partecipazione della cittadinanza, prerogativa che appoggiamo”, ha dichiarato Barni. “È superfluo sottolineare quanto il valore della figura di Pinocchio sia alto anche per la promozione della nostra cultura nel mondo”.
L’obiettivo è duplice: legare sempre di più la figura di Pinocchio alla Toscana e rendere il celebre burattino ancora più amato e conosciuto nel mondo. Il progetto prevede una riqualificazione del parco esistente e dell’intero abitato di Collodi attraverso la realizzazione di nuove attrazioni grazie ad un sostanzioso investimento da parte della Fondazione Collodi (si parla di una prima tranche di circa 3,5 milioni di euro); il Comune di Pescia adeguerà il territorio attraverso gli strumenti di progettazione e pianificazione urbanistica a propria disposizione, ad esempio realizzando nuove aree parcheggio e favorendo una migliore accessibilità al parco.
L’elemento ambientale, architettonico e di maggior rilievo è il parco già esistente e da riqualificare, ossia il Parco degli Amici di Pinocchio. Presentato al Parlamento Europeo nella sua prima ideazione nel 1995, negli anni è stato arricchito grazie all’opera di grandi architetti di fama internazionale come Patrick Berger (Francia), Daniel Libeskind (Polonia), Santiago Calatrava (Spagna), Alvaro Siza (Portogallo), Tobia Scarpa (Italia), Marcos Novak (Venezuela), Livio Vacchini (Svizzera), Luigi Snozzi (Svizzera), Mario Botta (Svizzero), Stefan Tischer (Germania), Adolfo Natalini (Italia), Lars Spuybroek con il Gruppo Nox (Olanda) e Zaha Hadid (Iraq), purtroppo scomparsa nel 2016.
Una menzione speciale merita l’attenzione riservata all’ambiente – in termini di rispetto del paesaggio naturale e di utilizzo di materiali ecocompatibili ed energie rinnovabili – e agli aspetti socioeconomici. Più in dettaglio, il progetto prevede un impegno particolare nel miglioramento delle condizioni di vita della popolazione residente in relazione al traffico (soprattutto quello dei mezzi pesanti), agli sbocchi occupazionali (in particolare per i giovani), alla qualità dell’aria e alle relazioni sociali e culturali.
A proposito di quest’ultimo aspetto, ad esempio, verranno predisposte, riaperte o riqualificate strutture in grado di favorire gli scambi culturali e il turismo, come la sede e la biblioteca della Società Europea di Cultura per gli studenti e attività e luoghi di aggregazione nella parte storica di Collodi Castello.
Il Parco Policentrico di Pinocchio darà il via a scambi positivi con un territorio sempre più ampio: a partire dalla vicina Firenze – dove sorgerà il Pinocchio Museum Experience – e fino in Europa, quando si concretizzerà la Via Europea della Fiaba, Collodi e la Fondazione Collodi resteranno il motore propulsore. Insomma, c’erano una volta Collodi e la Fondazione Collodi: la fiaba di Pinocchio avrà un nuovo lieto fine.
Teresa Principato
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