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Turismo sostenibile. In un periodo in cui il turismo italiano va sostenuto, il cosiddetto “turismo sostenible” diventa di un’importanza cruciale per un Paese come l’Italia, in cui i “doni della natura” sono evidentemente – insieme a storia e arte – uno dei maggiori punti di forza per il settore alberghiero e dell’accoglienza.
Ma che cos’è, esattamente, il turismo sostenibile? Su Ambienteambienti.com, Giovanna Lodato prova a delineare un quadro su questo argomento.
E lo fa partendo dalla Puglia, ma anche da un libro presentato a Bari nelle scorse settimane: “Esperienze e casi di turismo sostenibile”, a cura di Salvatore Messina e Vito Roberto Santamato ed edito da Franco Angeli. Un volume che raccoglie i contributi di docenti universitari ed esperti del settore con l’obiettivo di fornire un panorama di realtà italiane e internazionali sulle applicazioni della sostenibilità nel turismo, mostrando come le risorse culturali, naturali, eno-gastronomiche e la diretta implicazione della società civile nell’accoglienza del viaggiatore e nel facilitare la relazione interculturale fra residente e visitatore esprimano la vocazione turistica di un territorio. E, di conseguenza, indicando la necessità di ripensare modelli e strategie di sviluppo turistico attraverso l’affermazione della propria identità e della diversità culturale, valorizzando il patrimonio che ogni territorio possiede nell’ottica della sostenibilità e rendendolo davvero fruibile al visitatore.
Prendendo spunto da questi temi, Giovanna Lodato traccia quindi un quadro del turismo sostenibile in Italia, e in particolare in Puglia. “La green economy ci sta abituando, in questi anni, a vedere il mondo in verde: tutto deve essere ecosostenibile, ma non sempre tutto lo è realmente” scrive l’autrice.
Tra gli argomenti trattati nella riflessione di Lodato, vi è il dibattito sul superamento della Legge Galasso del 1985 (“la prima norma italiana che, sistematicamente, ha introdotto una serie di regole atte a tutelare i beni paesaggistici e ambientali”), l’equilibrio tra turismo e rispetto dell’ambiente nel processo di edificazione (con il caso della località brindisina di Fasano, che vanta la più alta concentrazione di hotel a 5 stelle del Mezzogiorno), la “provocazione” lanciata da Salvatore Messina, curatore del volume presentato a Bari: “Per quanto tempo vogliamo ancora che la Camorra gestisca Pompei? Il turismo ha bisogno di una pax territoriale che prima di tutto è lotta contro la criminalità organizzata”.
Quante volte si sente parlare di “turismo sostenibile”? Ma cosa si intende esattamente? La solita “bufala” eco-chic per dare smalto verde ad alcune iniziative e renderle, così, più trendy? Senza andare molto lontano partiamo dalla nostra Puglia. L’occasione ce la offre la presentazione del libro “Esperienze e casi di turismo sostenibile” (edizioni Franco Angeli), a cura di Salvatore Messina e Vito Roberto Santamato. Per l’occasione diverse sono le personalità intervenute, rappresentanza di politica, industria, mondo della cultura.
La green economy ci sta abituando, in questi anni, a vedere il mondo in verde: tutto deve essere ecosostenibile ma, non sempre, tutto lo è realmente. Non un pregiudizio ma una constatazione che funge da filtro, uno scetticismo “buono” per vagliare le cose con sguardo critico. E sorprende vedere che spesso l’idea di sostenibilità possa articolarsi in maniera piuttosto articolata e difforme.
Oggi, come segnala Marina Lalli, Presidente Federturismo Bari e Bat – Confindustria, il turismo rappresenta un punto percentuale di crescita sul PIL mondiale. Una fetta importante dell’economia planetaria, potenzialità non da poco nemmeno nel Belpaese. E in Puglia, sottolinea Nuccio Altieri (Pdl), Assessore al turismo Provincia di Bari, il turismo è «l’unica attività produttiva su cui è ancora giusto investire».
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