Nuova vita per i ruderi in degrado per evitare il consumo di nuovo suolo con la costruzione di edifici ex-novo. Accordo tra Regione e Mibact per il funzionamento della Conferenza Paesaggistica
L’obiettivo della Giunta regionale toscana che ha approvato una apposita proposta di legge è incentivare il recupero dei casali abbandonati nella aree rurali. Si tratta di recuperare il grande e a volte splendido patrimonio edilizio di cascine e casolari presente nelle campagne, che troppo spesso versa in condizioni di abbandono e degrado. Nello stesso tempo si vuole tutelare il paesaggio, evitando di costruire indiscriminatamente consumando ulteriore suolo con nuovi edifici.
La proposta di legge stabilisce le modalità con le quali il recupero dei casolari di campagna abbandonati potrà avvenire con condizioni vantaggiose, ad esempio viene ammessa la possibilità, per quegli immobili non sottoposti a vincolo di restauro conservativo, di un graduale aumento volumetrico in virtù di miglioramenti dal punto di vista dell'efficientamento energetico e della sicurezza sismica. Sono vantaggi che possono dare impulso al recupero del patrimonio edilizio esistente come alternativa al consumo di nuovo suolo. Ora la proposta passerà al Consiglio regionale per l'analisi delle commissioni ed il voto in aula.
Sempre a protezione del paesaggio, la Regione Toscana e il MIBACT hanno sottoscritto un accordo per regolare il funzionamento della Conferenza Paesaggistica. Prevede procedure più semplici per la tutela della bellezza del paesaggio toscano, coniugata con lo sviluppo, e armonizza i criteri di valutazione degli uffici regionali e delle Soprintendenze.
La Regione Toscana, tra le prime Regioni italiane dopo l'emanazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ha sviluppato il proprio Piano Paesaggistico Regionale ad integrazione del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) attraverso un lavoro congiunto tra Regione e MiBACT.
La Conferenza paesaggistica, il cui funzionamento sarà regolato dall'Accordo siglato, rappresenta la modalità con cui Regione Toscana e MiBACT hanno inteso definire il procedimento di verifica e valutazione congiunta per la conformazione o adeguamento degli Strumenti al PIT. In questo processo, la funzione delle Soprintendenze viene esercitata non più a valle del procedimento, quanto in fase di previsione dell'intervento. Il parere delle Soprintendenze infatti, ai fini del rilascio dell'Autorizzazione paesaggistica, pur rimanendo obbligatoria, diviene non più vincolante sulla base delle premialità previste dal Codice dei beni culturali e del Paesaggio a vantaggio di quei Comuni che abbiano adeguato o conformato il loro strumento urbanistico al PIT.
Riccardo Caldara
Twitter @riccardocaldara
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