La festa regionale per la settimana della mobilità sostenibile mette al centro dello sviluppo turistico la bici: destagionalizza e diversifica l’offerta, e ci sonoanche investimenti europei. “Stiamo vivendo di rendita, dobbiamo battere altre vie” dice l’assessore al turismo
Armonizzare bisogni e desideri di pendolari e turisti; destagionalizzare e diversificare l’offerta; incoraggiare pratiche salutari ed ecosostenibili. Tutto attraverso un mezzo: la bicicletta. È quanto si registra in Toscana, dove la mobilità sostenibile mette d'accordo turisti, pendolari e istituzioni.
L’occasione è la staffetta su due ruote organizzata per la festa della Regione dedicata al turismo e alla mobilità sostenibile: la “Pedalata del Tirreno e dell'Arno”, evento organizzato domenica scorsa da Regione, ANCI, FIAB, UISP e il quotidiano Il Tirreno con la collaborazione di Trenitalia, ha raccolto ciclisti, cicloturisti e appassionati per convogliarli in tre aree di grande valore naturalistico: il parco di San Rossore a Migliarino, il Parco della Maremma, il Parco archeologico di Baratti in Val di Cornia. Due gli itinerari ciclabili utilizzati per raggiungere i tre punti, la ciclopista Tirrenica e quella dell'Arno, mediante un treno speciale attrezzato per il trasporto bici.
E dal parco di San Rossore ha parlato l'assessore al turismo e allo sviluppo economico Stefano Ciuoffo, che ha spiegato come la bici possa mostrare l'altra Toscana, quella meno conosciuta. "È la scommessa che dobbiamo cogliere, perché la Toscana è tra le eccellenze del turismo nazionale ed è vero che gli ultimi dati continuano ad essere positivi per noi, ma dobbiamo guardare avanti" ha detto Ciuoffo. Il turismo lento di chi si sposta in bicicletta, ha spiegato l'assessore, “può portare ricchezza in modo più diffuso di quanto accade oggi". Per la sola ciclopista dell'Arno uno studio della Federazione degli amici della bicicletta calcola un indotto da 20 milioni di euro l'anno, con poco meno di quattrocento nuovi posti di lavoro: altri trecento posti si potrebbero creare lungo l'asta dell'Arno. E per tutto l'anno. "Uno dei limiti della nostra offerta è oggi la stagionalità. Dobbiamo superarla e il turismo sulle due ruote va in questo senso" ha rimarcato l’assessore, secondo cui la Toscana sta “vivendo di rendita, ma non possiamo più permettercelo e per questo dobbiamo iniziare a battere, con convinzione, anche altre vie" oltre a turismo balneare e città d’arte. E per la ciclopista del Tirreno potrebbero arrivare anche 6 milioni di finanziamento dall'Europa.
"La ciclopista dell'Arno e la ciclopista Tirrenica saranno due infrastrutture che daranno prestigio alla Toscana, rappresenteranno una nuova attrazione turistica e grazie a questo porteranno nuova occupazione" ha aggiunto da Arezzo Vincenzo Ceccarelli, assessore alle infrastrutture e ai trasporti della Regione. "Abbiamo fatto un accordo con le Ferrovie per facilitare questo tipo di turismo. Grazie a questo accordo si potrà fare un abbonamento e con 50 euro si potranno portare le biciclette in treno per tutto l'anno. L'abbonamento scende a 20 euro se si sceglie di portare le bici solo durante il fine settimana" ha detto ancora l’assessore, che ha inoltre fatto il punto sulle due ciclopiste. "La ciclopista dell'Arno è in fase di progettazione avanzata, per essa sono stati già stanziati 18 milioni di euro. Per la ciclopista tirrenica è stato individuato il tracciato, ora si procederà alla progettazione. Intanto è stato già trovato il finanziamento per il ponte sull'Ombrone in provincia di Grosseto".
La Regione, infine, intende valorizzare anche le linee ferroviarie minori di interesse turistico e attrezzarle in modo da poterle utilizzare con bici al seguito.
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