Impossibile non pensare a Totò e Peppino alle prese con il "ghisa", il vigile urbano milanese, interrogato con il celeberrimo "Nojo volevan savuar l'indiriss". Solo che, stavolta, a tentare di dialogare in maniera quanto meno improbabile non sono due giganti della commedia italiana, ma i funzionari del Comune, degli Scavi e dell'Ufficio del Turismo di Castellammare di Stabia.
L'idea è stata di un'agenzia e di una testata locale: una donna si è finta una turista di nazionalità – e lingua – inglese, e ha cercato informazioni al centralino comunale, alle "ruins" cioè agli Scavi, e all'Azienda di Cura Soggiorno e Turismo di Castellammare. Ma in nessuno dei tre casi è riuscita ad avere una risposta soddisfacente alla sua richiesta di informazioni, in verità piuttosto normale, sui pullman da prendere per arrivare alla zona degli scavi archeologici.
"No, no speak English", "Nein" e "Adiós" sono le risposte che arrivano alla (finta) turista dal municipio, prima che la conversazione venga interrotta.
"No understand" le confessano poi dagli Scavi; "nun la capisco, adda essere americana" si sente dire al funzionario arresosi di fronte alla richiesta di un pullman dal centro città all'area archeologica, e chissà a cosa si riferisce quel "one thousand minutes" pronunciato da un'altra addetta quando sente parlare di Circumvesuviana. Speriamo non siano i tempi di attesa, ché 16 ore sono tantine...
Non va oltre un "ehm, for Sorrento?" e le scuse di rito, infine, l'addetto dell'ufficio turistico.
"C'è qualcuno che parla inglese, qui a Castellammare?" chiede infine, sconfortata, la finta turista. "Eh no, I'm sorry" risponde il vero impiegato.
Insomma, i problemi di comunicazione con i turisti stranieri sono un problema arcinoto nel settore dell'accoglienza italiana. Questa volta si è trattato di uno scherzo, o meglio una provocazione, ma se si pensa all'eventualità che certi episodi accadano davvero, be', c'è poco da ridere, e non ci sono Totò e Peppino che reggano.
Ecco il video completo
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