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L’annuale classifica dell’Economist Intelligence Unit premia ancora una volta Australia e Nuova Zelanda, che piazzano 5 città nei primi 10. Completano la top ten 3 città canadesi e due europee

 

Il paradiso in Terra? Dall’altra parte del mondo. Secondo Dante, nel mare australe ci sarebbe stato il Purgatorio, ma secondo The Economist Intelligence Unit è nell’emisfero meridionale che si trova la metà delle città migliori per vivere.

L’annuale classifica della EIU, infatti, premia ancora Australia e Nuova Zelanda, che piazzano cinque città tra le dieci con la miglior qualità di vita del mondo. Così, per il terzo anno consecutivo è Melbourne la città migliore in cui andare a vivere; Adelaide si piazza al sesto posto, Sydney al settimo, Perth al nono e la neozelandese Auckland al decimo posto.

Per stilare la graduatoria, il centro studi dell’Economist è partito dall’analisi di cinque aspetti: stabilità, sanità, cultura e ambiente, istruzione e infrastrutture. Melbourne, con 97,5 punti, è risultata quindi (come già nel 2011 e nel 2012) la città più vivibile del globo. In seconda posizione una parentesi europea, con la capitale austriaca Vienna, mentre sul terzo gradino del podio si è piazzata Vancouver, prima di un trittico tutto canadese formato anche da Toronto al quarto e Calgary al quinto. A seguire, di nuovo l’Oceania, con l’eccezione della finlandese Helsinki all’ottavo posto.

A ben guardare, tuttavia, si scopre che in effetti non è proprio un paradiso: il report dell’EIU, infatti, mostra come dal 2008 la media della qualità di vita nelle città analizzate è scesa dell’1,3%. I motivi di tale peggioramento sono da ascrivere principalmente alla crisi economica e alle tensioni nel mondo arabo, nonché alle rivolte e ai disordini degli scorsi anni anche in Europa, da Londra a Madrid.

Ad essere premiate sono quindi città di dimensioni medio grandi, e in particolare le città australiane e neozelandesi (che stanno traendo vantaggi dai rapporti sempre più stretti con la Cina e il Sudest asiatico) e canadesi. Quanto all’Italia, un dato significativo riguarda la soddisfazione dichiarata dagli abitanti: in Australia è all’84%, nel mondo all’80%, in Italia al 69%. Non è certo l’inferno, ma neanche il paradiso.

 

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