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Una profonda e innovativa operazione di marketing culturale studiata nei minimi dettagli, quella del British Museum di Londra, che con la Mostra “Life and death Pompeii and Herculaneum” mette in scena Pompei e l’Antica Roma ricostruendo i suoi spazi abitativi e facendo rivivere i suoi protagonisti in una dimensione attuale. Un progetto imponente e vincente, che sta richiamando molti più visitatori del previsto e sta già facendo registrare il “sold out” per i prossimi mesi, e dal quale il sistema di promozione turistico-culturale italiano dovrebbe prendere spunto.
Siamo stati infatti erroneamente abituati a credere che il nostro smisurato patrimonio artistico e monumentale non abbia necessità di realizzare un progetto di promozione al passo con i tempi. Abbiamo l'abitudine di percepire l’arte e la cultura secondo una concezione intellettualistica, quasi elitaria, che ci fa perdere di vista l’importanza della sua fruibilità verso un pubblico più ampio e variegato. Mai come oggi, tuttavia, la cultura diventa un vero e proprio prodotto, che deve essere pubblicizzato efficacemente per raggiungere il target più ampio possibile e per rendersi più accessibile alle reali esigenze della gente, e che deve quindi essere venduto sul mercato e incontrare il gusto del suo pubblico per diventare un brand vincente.
Non bisogna quindi pensare che il marketing culturale e territoriale sia uno strumento limitativo o svilente per la promozione delle nostre eccellenze culturali: è fondamentale cambiare approccio e comprendere le enormi potenzialità alla sua base e la possibilità di accrescere maggiormente la visibilità del nostro patrimonio.
Così nasce la geniale intuizione del curatore della mostra Paul Sachs di far rivivere Pompei ed Ercolano prima della distruzione, realizzando un percorso espositivo vivo ed emozionale che permette al visitatore di immedesimarsi totalmente in questa realtà passata. Non solo la cultura diventa un brand, ma il brand diventa cultura, basti pensare all’incredibile successo del bookshop che diventa un vero e proprio store non solo con il merchandising specifico e tradizionale, ma addirittura con i prodotti tipici della regione campana, dall’olio, alla pasta di Gragnano: il cibo del territorio diventa così un elemento integrante di un percorso istruttivo.
Un museo straniero riesce in un progetto ambizioso, ma realizzabile: raccogliere insieme tutte le eccellenze artistiche e storiche inserite negli stili di vita e nelle tradizioni gastronomiche di uno dei nostri territori, costruendo un brand unico e nuovo e che risulta essere attrattivo come le vere Pompei ed Ercolano.
Stella Casazza - Mailander