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La Serenissima è la meta più amata dai viaggiatori del Vecchio Continente, secondo un’analisi di AICA e Trust You. E nella classifica ci sono anche Firenze, Taormina, Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino
La città più amata dai turisti in Europa? È Venezia. Un esito in parte prevedibile, ma che non può che far felici tutti gli italiani, quello emerso da un’analisi diffusa dall’AICA - Associazione Italiana Confindustria Alberghi e stilata da Trust You, uno standard indipendente che analizza le recensioni sui siti specializzati e i commenti sui social network di oltre 2,8 milioni di viaggiatori.
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Uno spot per promuovere il turismo in Charente-Maritime è stato censurato perché giudicato "troppo sexy". Ma il cattivo gusto, più che nei bikini, è nel video in sé
Sul cattivo gusto, in effetti, ci sono pochi dubbi. Basta osservarlo una volta per essere d'accordo. Ma che il cattivo gusto coincida con la volgarità di una sensualità troppo sfacciata, questa volta, non è del tutto chiaro.
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116.000 arrivi, 680.000 presenze: due numeri che da soli fanno comprendere l'amore dei tedeschi per la Puglia. I dati sono stati comunicati dalla Regione Puglia, e confermano un trend di crescita più che soddisfacente: nel 2012, rispetto all'anno precedente, si è registrato un +15,7% per gli arrivi e un +18,5% delle presenze di turisti provenienti dalla Germania.
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La Commissione Europea presenta una proposta di legge per aggiornare il quadro normativo relativo ai pacchetti vacanza, fermo al 1990. Più tutele per chi acquista servizi e vacanze online
La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata con il caso Malev, la compagnia aerea di bandiera ungherese che nel 2012 fallì. Molti passeggeri si ritrovarono con biglietti resi inutilizzabili dallo stop dei velivoli, e si scatenò una feroce polemica quando si comprese che non sarebbero stati risarciti i viaggiatori che avevano acquistato il biglietto su Internet. Questo avvenne, si disse, per la conseguenza della mancanza di tutele nei confronti dei passeggeri in caso di fallimento delle compagnie aeree e, soprattutto, dell'assenza di una normativa a livello europeo che regolamenti queste situazioni.
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"Ieri, oggi, domani" è un progetto di formazione professionale rivolto alle donne di Forcella, a Napoli, che cercano un riscatto per le proprie famiglie attraverso il lavoro in una pizzeria
Era il titolo di un film a episodi che Vittorio De Sica diresse nel 1963: tra gli autori del soggetto vi era Eduardo De Filippo, e i protagonisti del primo episodio erano Sophia Loren e il quartiere di Forcella. Ora "Ieri, oggi, domani" è il nome di un progetto di formazione professionale che si svolge proprio nello stesso quartiere Forcella, a Napoli.
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Il direttore generale dell’Enit non esclude un allargamento delle competenze per la struttura di promozione turistica. Ma resta il problema dello scarso budget a disposizione: 18 milioni, di cui 17 per stipendi e gestione
L’Enit anche per i turisti italiani? Possibile, dice Andrea Babbi, il direttore generale dell’Agenzia Nazionale del Turismo, che fino a oggi si è dedicata esclusivamente all’attrazione di turisti stranieri nel nostro Paese. Un’idea, quella dell’Enit per gli italiani, non del tutto nuova, considerato che era stata inserita nel noto Piano strategico 2020 per il rilancio del settore. Sul Piano Gnudi, peraltro, Babbi fa notare come non sia ancora stato approvato dal governo Letta, e che “intanto è stata abolita la struttura di missione che se ne doveva occupare”.
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Una ricerca dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo fa luce sulle difficoltà delle donne ad avere pari diritti nel mondo del lavoro. In controtendenza il turismo, con il 60% di occupati di genere femminile, ma nei vertici aziendali gli uomini sono ancora in netta maggioranza
Pari opportunità e turismo: da questo intreccio è nato ieri il primo Osservatorio Permanente per le Pari Opportunità, presentato a Roma dall’Ebnt, l'Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.
“L'occupazione femminile non è certo il fiore all'occhiello del nostro Paese: in calo in tutta Italia, seppure con significative differenze tra Nord e Sud, inferiore a quella maschile e con redditi e posizioni generalmente più bassi” sostiene l’Ebnt. Che, facendo riferimento al recente “decreto del Fare”, sottolinea come “sul lavoro delle donne si può puntare come acceleratore dell'anelata ripresa economica, soprattutto se tutelato e promosso con interventi concreti in abbinamento a quelli in vigore dal 28 giugno atti a rilanciare l'occupazione giovanile con finanziamenti, sgravi fiscali ed incentivi, anche in vista di Expo 2015”.