Intervista esclusiva al commissario unico di Expo Milano 2015, che racconta il successo della manifestazione per il quale è stata fondamentale la comunicazione. Prima per spiegare il senso dell’evento, poi per offrire esperienze positive che hanno portato al passaparola, alla voglia degli italiani di “impadronirsene” e anche al +27% di acquisti con carte di credito a Milano
Spiegare l’Expo, prima che inizi, non è come spiegare le Olimpiadi. Non basta “mettere lì i cinque cerchi e si sa di cosa si parla” dice un Giuseppe Sala che appare decisamente più sereno rispetto a un anno fa, o anche solo rispetto ai giorni immediatamente precedenti l’apertura dei cancelli di Expo Milano 2015.
L’Expo è finito, il successo della manifestazione milanese c’è stato, e se ciò è avvenuto è anche grazie a uno straordinario lavoro di comunicazione, ma anche di abnegazione, soprattutto quando da più parti arrivavano critiche e proteste di chi, forse, non aveva ricevuto adeguate spiegazioni sul significato di questa manifestazione.
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Dopo aver ricevuto il “Premio alla Carriera” nel corso del 18° Premio Assorel per le migliori campagne di Relazioni Pubbliche, l’ormai ex commissario di Expo e possibile aspirante alla poltrona di sindaco milanese ha raccontato in un’intervista esclusiva per il nostro canale Youtube come si è costruita una comunicazione strategicamente efficace. A partire appunto dalla spiegazione su che cosa fosse Expo.
Una spiegazione che ha coinvolto tutti i canali della comunicazione di massa, dai media tradizionali (tv e “molto importante la radio”) alla Rete. “L’Expo finché non lo vedi non sai cos’è, e questo è un elemento che ci fa dire che se comunichi bene o meno bene la differenza si vede” afferma Sala.
Dopo il buon lavoro fatto prima, prosegue nella sua analisi, “abbiamo pensato che di fatto la cosa più importante fosse il passaparola, e quindi abbiamo puntato molto – oltre che sulla qualità del nostro ‘prodotto’ – sul servizio”. “Noi abbiamo lavorato affinché la gente uscisse contenta” spiega Sala, chiarendo come un’esperienza positiva dei visitatori fosse uno strumento eccellente di comunicazione dell’evento.
Sala può quindi a ragion veduta parlare di esperienza “sinceramente positiva”, perché di un evento “così poco conosciuto” se ne è “impadronito la gente, e un po’ anche tutto il Paese”. Infine, il commissario cita dei numeri significativi per testimoniare la riuscita di Expo: le transizioni effettuate con carte di credito Visa, cresciute dal 2014 al 2015 del 27% a Milano e del 12% in Italia.
Pietro Martinetti
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