Continuano i segnali di ripresa per l'economia italiana, e in particolare nel turismo: nel primo quadrimestre 2014, infatti, gli albergatori nostrani hanno registrato un incremento medio del 2,5% delle presenze di turisti negli hotel rispetto al corrispondente periodo del 2013.
In particolare, si registra un +4,2% di stranieri e un +1% di italiani, a significare che non sono più solo gli ospiti dall'estero a trainare la crescita dell'industria dell'ospitalità.
I dati, diffusi all'assemblea di Federalberghi nei giorni scorsi a Trieste, sono moderatamente graditi dal senatore Bernabò Bocca, presidente dell'associazione degli albergatori. "Pur in una congiuntura economica ancora difficilissima" ha affermato Bocca "la domanda interna comincia a manifestare qualche timido segnale di risveglio, anche se il mercato è ben lontano dai livelli che registrava prima della crisi e gli indici di redditività sono purtroppo saldamente attestati sotto i valori del 2007".
E sulla ripresa del turismo domestico, Bocca dichiara: "Inoltre, dopo anni di cali anche la clientela italiana fa segnare un piccolo aumento, che ovviamente non è sufficiente a compensare il crollo degli anni precedenti, ma ci induce a non mollare la presa e a confidare nella ripartenza del mercato domestico".
Ma nonostante la ripresa non è tutto rose e fiori nel settore dell'accoglienza: gli albergatori italiani, infatti, lamentano il fatto che la tassazione sugli immobili alberghieri è aumentata in pochi anni del 156%, con Imu e Tasi che nel 2014 presenteranno un conto salatissimo, vicino ai 900 milioni di euro. Su questo punto, Bocca ha detto: "I segnali positivi vanno incoraggiati, non certo schiacciati sotto il peso di una pressione fiscale opprimente" per poi annunciare che "gli imprenditori alberghieri chiedono al Governo la rapida modifica del Titolo V della Costituzione per restituire centralità al settore, adeguate risorse per l'Enit, per consentirle la promozione del sistema Italia sui mercati internazionali, l'attivazione di un credito di imposta per incoraggiare gli investimenti nella riqualificazione degli alberghi, la semplificazione delle procedure per consentire alle imprese in estrema difficoltà il cambio di destinazione d'uso degli immobili, supporto sviluppo del Mezzogiorno".
All'assemblea triestina di Federalberghi, inoltre, è stata data una anticipazione del VII Rapporto sul sistema alberghiero realizzata da Mercury Srl. Dall'indagine è emerso che il sistema alberghiero italiano risulta essere il più grande d'Europa per numero di camere (1,1 milioni) e posti letto (2,25 milioni). Infine, il professore di Geoinformatics e Data Science dell'Università di Salisburgo, Euro Beinat, ha illustrato, nel suo intervento, la mole di informazioni e quindi di indicazioni utili che arrivano, anche e soprattutto sul fronte del turismo, dallo studio dei cosiddetti Big Data che arrivano dalle transazioni commerciali, telefoniche e dai social media. Insomma, gli albergatori italiani vedono la ripresa e paiono intenzionati a sostenerla.
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