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Nei giorni del “parbuckling”, del raddrizzamento della Costa Concordia all’Isola del Giglio, il dibattito sulle Grandi Navi nei piccoli porti è tornato sotto i riflettori dell’opinione pubblica. Qualche giorno fa, il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, aveva annunciato in un’intervista che il governo intende attivare un processo per risolvere in maniera definitiva il problema rappresentato dalla navi da crociera o dalle petroliere che si avvicinano eccessivamente ai piccoli porti, con elevatissimi rischi ambientali.
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“Crolli imprevedibili del turismo alle Eolie” aveva detto Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo, commentando i dati – per forza di cose ancora provvisori e parziali – relativi al turismo in Sicilia dell’estate 2013 che si avvia al termine. Ma dalle Eolie ribattono, smentendo il presunto crollo e alludendo polemicamente ai motivi di tale ingiustificato allarmismo, coinvolgendo anche l’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris.
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Che cosa pensereste se sapeste che quasi un terzo del conto che avete pagato in albergo quest’estate è andato all’estero, nonostante voi non abbiate superato alcun confine? Difficile rispondere a una domanda del genere, eppure è così che stanno le cose, e anche in maniera piuttosto palese, da qualche anno.
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Secondo Sostariffe.it, che ha monitorato 500.000 speed test in tre anni, la velocità media di connessione Adsl è più alta nelle regioni meridionali (5,3 Mbps) che in quelle settentrionali (4,9 Mbps)
Meglio al Sud che al Nord: la connessione Adsl, forse un po’ a sorpresa, è più veloce nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia, che possono vantare una velocità media di 5,3 Mbps, contro i 4,9 Mbps delle regioni settentrionali. È quanto emerge dall’analisi di Sostariffe.it, che ha mappato la velocità delle connessioni Adsl in Italia grazie al mezzo milione di speed test effettuati sul portale negli ultimi tre anni da tutto il Paese.
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Secondo uno studio della Camera di Commercio di Monza e Brianza, gli hotel rinomati aggiungono valore ai brand territoriali: 300 milioni da Villa d’Este a Cernobbio
Può un albergo portare un valore aggiunto al territorio in cui si trova, con un’apparente inversione dei ruoli tra cause ed effetti? Può, eccome, a quanto risulta da un’indagine dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza che, per il progetto Economic Reputation Index, ha provato a calcolare quanto “valore aggiunto”, in termini economici, può trarre un territorio dalla presenza di un noto albergo.