fbpx

Duplice intervento di Regione Puglia nella valorizzazione del patrimonio antropologico e ambientale per il turismo: da una parte l’accordo con l’Università di Foggia per il quadro di assetto degli antichi tratturi, dall’altra 5 Comuni o gruppi di Comuni del Salento coinvolti nella prima fase del piano di riqualificazione delle aree costiere

Tratturi e coste: per centinaia e centinaia di anni fondamentali vie di comunicazione e di passaggio per il territorio e gli abitanti della Puglia, oggi (anche) straordinari strumenti di attrazione turistica. In questi giorni Regione Puglia ha intrapreso due iniziative importanti per la valorizzazione degli antichi tratturi della transumanza e per la tutela ambientale delle zone costiere, mettendo al centro di entrambi gli interventi la promozione del proprio patrimonio antropologico e naturale nel mercato turistico nazionale e internazionale.
Con l’obiettivo di portare a termine gli interventi entro febbraio 2016, lunedì Regione e Università di Foggia hanno sottoscritto la convenzione per il Quadro di Assetto dei Tratturi, grazie al quale la Puglia sarà dotata di un patrimonio di informazioni essenziale per valorizzare appieno la rete dell’antica transumanza passata a costituire il Parco regionale dei Tratturi.
“Il grande fermento di idee e iniziative legate all’identità territoriale pugliese ha assoluto bisogno che il Parco dei Tratturi prenda corpo come asset fondamentale per la qualità del paesaggio e della sua valorizzazione attiva” ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese, dopo la firma della convenzione con il rettore dell’Università di Foggia, Maurizio Ricci.
I Dipartimenti di Studi Umanistici e di Scienze Agrarie dell’ateneo foggiano si occuperanno in particolare degli aspetti antropologici e agronomici connessi al fenomeno della transumanza. Lo studio mira a reinterpretare la rete viaria tratturale come patrimonio culturale, “mappandone” i valori, le ritualità e le pratiche condivise che si sono sedimentate sulla spinta dei flussi secolari di persone, animali, gruppi, idee e beni. Piemontese ha spiegato che il coinvolgimento dell’Università foggiana è motivato dalla necessita di “accelerare un percorso che deve uscire dagli studi accademici e materializzare bellezza e opportunità concrete per i cittadini e per chi fa impresa turistica e culturale in Puglia”. In base all’accordo, la Regione riconoscerà 20.000 euro al Dipartimento di Studi Umanistici, che dovrà concludere il lavoro di ricerca entro tre mesi in coordinamento generale con il Servizio regionale Demanio e Patrimonio e in particolare con il Politecnico di Bari.

Scendendo verso il sud del Tacco d’Italia, l’altro importante provvedimento riguarda le zone costiere del Salento (di cui ieri il governatore pugliese Emiliano ha firmato la nascita del Distretto turistico, come vi avevamo anticipato a ottobre). “Il Piano paesaggistico della Regione Puglia diventa realtà, si trasforma in una azione che veramente può migliorare i territori. Questa è la grande rilevanza dell’evento che presentiamo oggi. Verifichiamo e tocchiamo con mano cioè l’applicabilità delle norme, la concretezza degli interventi e i benefici che se ne possono trarre per la cittadinanza e per i nostri turisti e ospiti estivi. Stiamo dando concretezza alla norma di tutela, mostrando anche che, con la tutela, è possibile operare nell’interesse dello sviluppo, sociale ed economico, perseguendo la bellezza: questo il commento dell’assessore alla Pianificazione territoriale e Urbanistica, Anna Maria Curcuruto, che ha presentato i cinque progetti vincitori di un bando regionale per la rigenerazione e la riqualificazione delle aree costiere, in attuazione della strategia progettuale del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR).
16 le aree costiere pugliesi individuate dal Piano, 5 i raggruppamenti o i singoli Comuni che sono stati selezionati alla fine della prima fase (tutti appunto in Salento): il Comune di Gallipoli con il raggruppamento dei Comuni di Alliste, Taviano e Racale, il Comune di Melendugno, il raggruppamento dei Comuni di Ortelle, Diso, Spongano e Andrano (ODSA), i Comuni di Torchiarolo e Ugento. Successivamente, la seconda fase concorsuale ha visto i Comuni bandire un concorso internazionale. Oggi, a concorsi conclusi, ci sono le risorse per poter attuare i progetti selezionati.

“Tra i vincitori ci sono stati due gruppi stranieri (un gruppo spagnolo e un gruppo portoghese) che hanno contribuito a dare il senso della grandissima qualità dei concorsi. I progetti ora saranno resi subito esecutivi perché la Regione ha messo in campo per la rigenerazione costiera 24 milioni di euro” ha detto ancora l’assessore Curcuruto.
“Ci auguriamo che questo sia un elemento di traino per la costa salentina, dal momento che i progetti selezionati sono stati tutti salentini, ma da replicare anche nel nord della Puglia, nella parte garganica e anche nella costa della parte centrale della Puglia. Gli esempi più significativi potrebbero essere colti dal Gargano. Comunque la Puglia adesso sta già valutando altri ambiti da valorizzare in relazione al patto città/campagna e ai percorsi itinerari ecologici dando ulteriori spunti per intervenire, sempre ai sensi delle norme del Piano paesaggistico” ha concluso l’assessore.

LEGGI ANCHE: Un Distretto Turistico per il Salento

Creatività come motore dello sviluppo dei territori: Symbola e l’esempio della Puglia

Puglia, il turismo straniero è cresciuto del 45% in 8 anni

Gestione delle destinazioni italiane: il caso dei Borghi di Puglia

Questo sito utilizza cookie tecnici che ci consentono di migliorare il servizio per l'utenza. Per ulteriori informazioni leggi la nostra Cookie e Privacy Policy. Leggi di più