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Valorizzazione del territorio rurale, promozione delle produzioni tipiche di qualità, ricerca di un sistema integrato d'impresa, sviluppo sostenibile: le azioni comuni previste dall'intesa triennale tra Regione Emilia Romagna e Casa Artusi


Un accordo in nome di un'eccellenza regionale che assume ancor più importanza a poche settimane dall'apertura di Expo, quello sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna e Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana e intitolato a Pellegrino Artusi (1820-1911), gastronomo e scrittore considerato il padre della cucina del nostro Paese.
Tre anni insieme (2015-2017) all'insegna del "buono" e del "bello": con queste parole viene definito il senso del Protocollo d'intesa firmato in Regione dall'assessore all'agricoltura caccia e pesca Simona Caselli e dal presidente di Casa Artusi Giordano Conti, alla presenza del consigliere regionale Paolo Zoffoli, già sindaco della cittadina artusiana (Forlimpopoli).
Il documento delinea comuni azioni per la "valorizzazione del territorio rurale, la promozione delle produzioni tipiche di qualità, la ricerca di un sistema integrato d'impresa e di risorse unitamente all'affermazione di valori umani e solidali volti al riconoscimento di uno sviluppo sostenibile sia in senso economico che sociale". Il protocollo d'intesa sottolinea quindi che la buona cultura del cibo non può prescindere dalla valorizzazione delle produzioni di qualità, quindi dell'agricoltura e dell'intera filiera, associata al concetto di crescita sostenibile.
"Qualità, tipicità, capacità di innovare, mantenendo tuttavia forte il legame con la tradizione sono i punti forti del nostro agroalimentare che può vantare il più alto numero di prodotti Dop e Igp d'Europa: ben 41" ha infatti dichiarato in una nota ufficiale l'assessore Simona Caselli. La collaborazione con Casa Artusi è dunque un'opportunità significativa per mettere ulteriormente in valore le eccellenze enogastronomiche emiliano romagnole e con esse il territorio, la storia, la cultura dell'Emilia-Romagna. "Soprattutto in vista di Expo 2015, un appuntamento per cui questa Regione sta lavorando con determinazione, certa che potrà diventare un'occasione straordinaria per promuovere nel mondo la nostra magnifica regione e i suoi prodotti" ha detto ancora Caselli.
"Non si tratta di un documento solo sulla carta, bensì di un Protocollo che consolida la collaborazione su cui si fonda la nascita del centro e che sostiene il reciproco lavoro in ambito promozionale e comunicazionale per lo sviluppo del settore agroalimentare regionale" ha spiegato il presidente di Casa Artusi, Giordano Conti "Casa Artusi, sin dalla nascita, ha messo al centro il cibo come cultura e riflessione, lontano da forme di spettacolarizzazione imperanti in questi ultimi anni. Mettere al centro la cucina di casa e i prodotti del territorio, la conoscenza dei rapporti tra cibo alimentazione e cultura, e promuovere le produzioni di qualità sono la sfide che ci attendono nei prossimi anni. E che c'è di meglio che farlo in nome del padre della cucina italiana, il cui ricettario è tradotto in tante lingue del mondo?".


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Fonte foto: casartusi.it

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