La Reggia Medicea di Firenze protagonista di un videogame per tablet e smartphone, disponibile a partire dal 30 ottobre
Il patrimonio storico-culturale italiano è uno dei più amati al mondo, ogni pietra del nostro territorio racconta i fasti di epoche lontane, incantando turisti e visitatori. Le nuove tecnologie negli ultimi anni si sono inevitabilmente intrecciate con l’arte, ne sono un esempio i virtual tour dei musei, le guide interattive e la realtà aumentata. Tra gli esempi di valorizzazione dei beni culturali attraverso la tecnologia, i videogame occupano un posto di rilievo. L’incontro tra cultura e tecnologia consente di valorizzare determinati luoghi e suscitare interesse e curiosità, favorendo l’engagement.
Palazzo Pitti di Firenze è diventato il protagonista di un videogioco che grazie alla riproduzione fedele delle sale e delle opere d’arte all’interno dell’edificio, consentirà agli utenti che non hanno avuto occasione di visitarlo, di conoscerlo e apprezzarlo nella sua bellezza e maestosità. Il videogioco “The Medici Game - Murder at Palazzo Pitti” è un’avventura investigativa che ha come protagonista Caterina, una giovane storica dell’arte che, durante una visita a Palazzo Pitti, si ritrova coinvolta in un misterioso caso di omicidio, avvenuto all’interno della reggia. Per uscirne dovrà risolvere una serie di enigmi, indossare i panni della detective e mettere in campo tutte le sue conoscenze storico-artistiche. Le sale in cui è ambientato il gioco virtuale sono la Sala Bianca, la Sala di Saturno, la Sala di Prometeo ed alcuni angoli dell’incantevole Giardino di Boboli.
The Medici Game per cellulari e tablet è ideato ed edito da Sillabe e promosso da Opera Laboratori Fiorentini-Civita, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi. Il gioco è stato realizzato dall’Associazione Tuo Museo e sarà lanciato ufficialmente il 30 ottobre. Ci sarà sia la versione Ios sia quella Android e sarà distribuito sui principali store digitali. Le lingue disponibili sono italiano, inglese, spagnolo, russo, portoghese, cinese e giapponese.
Da qualche giorno è on line il trailer del gioco:
Ciò che è importante sottolineare è la capacità di questo tipo di tecnologie di valorizzare i bei culturali, soprattutto perché esse avvicinano i più giovani alla storia dell’arte, creando effettivamente un coinvolgimento emotivo nei confronti di luoghi storici, opere d’arte e reperti archeologici, non più considerati obsoleti ma vivi e fruibili da un pubblico sempre più ampio e variegato. L’idea di rendere il gioco disponibile in più lingue è interessante poiché rende l’avventura investigativa aperta al mondo, con la risonanza che ne consegue in termini di popolarità.
Debora Calomino
Twitter @CalominoDebora