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Dalla radio ai giornali, climatologi e meteorologi professionali intervengono sulla questione meteo-terrorismo per spiegare "Anche noi, come gli operatori turistici, siamo danneggiati da previsioni allarmistiche e inattendibili"


La bolla del meteo terrorismo è definitivamente scoppiata, e forse non poteva essere altrimenti considerato il clima ancora incerto di questa estate 2014. Dopo la causa intentata dagli albergatori romagnoli nei confronti di 300 siti di informazione meteorologica, lo scontro tra chi guadagna di più con previsioni rassicuranti (gli albergatori appunto) e chi guadagna con l'allarmismo (i siti di previsioni del tempo commerciali) diventa argomento di dibattito sui mass media nazionali, radio e giornali compresi.
Su Radio 24, nella trasmissione 24 Mattino condotta da Alessandro Milan, stamattina sono intervenuti Patrizia Rinaldis (presidente associazione albergatori Rimini), Massimiliano Schiavon (Associazione Jesolana Albergatori), Luigi Latini (Meteo.it) e Antonio Sanò (Ilmeteo.it). E oltre alle rivendicazioni degli albergatori e di chi sul turismo ci vive, da segnalare sono le parole di Luigi Latini di Epson Meteo. "Siamo stufi di lamentarci, faremo qualcosa di concreto per fermare questi siti di meteo" ha detto Latini, parlando dei siti commerciali o amatoriali che finiscono per screditare anche i centri di previsione meteorologica più seri: "Noi siamo i primi a lamentarci come gli albergatori, ci vuole una regola. Chi fa le previsioni?".
E a difendere "l'onore" della meteorologia seria da ciarlatani e profittatori ci ha pensato oggi anche il climatologo Luca Mercalli su La Stampa. Nel suo "Decalogo per non farsi infinocchiare sulle previsioni meteo", Mercalli ricorda che "le previsioni non sono certezze" e avverte: "oggi una buona previsione non va oltre i 3-5 giorni". Secondo Mercalli "attualmente la probabilità di successo a 24 ore è vicina al 90%, valore molto elevato, ma in un anno ci saranno pur sempre almeno 36 giorni di previsione errata" e l'affidabilità di una previsione "dipende dalle necessità dell'utente: una regione o il giardino di casa?".
"Non tutte le fonti sono uguali, più o meno serie: si va dai servizi pubblici nazionali ai siti commerciali o amatoriali" chiarisce ancora il climatologo reso noto da "Che tempo che fa", il quale specifica anche che "in Italia i servizi meteo pubblici sono affidabili ma frammentati a livello regionale".
"Al di là delle chiacchiere da spiaggia, le previsioni professionali salvano vite umane e fanno funzionare trasporti, centrali elettriche, agricoltura, marketing dei prodotti stagionali" sono le parole con cui Luca Mercalli difende il lavoro dei meteorologi seri, e quindi anche degli albergatori e di tutti coloro che lavorano nel settore turistico.

 

Ascolta qui la trasmissione 24 Mattino di mercoledì 23 luglio

(da 1:37.00)

http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idpuntata=gSLAxfQdj&date=2014-07-23&idprogramma=24mattino

 

 

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