Albergatori compatti contro le previsioni del tempo allarmistiche che tengono a casa i turisti "meteo dipendenti", ma oltre alla "moda" c'è anche la ridotta capacità di spesa degli italiani
L'espressione è forte, e di questi tempi forse fuori luogo, ma ormai è stata coniata (peraltro già da un po') e così resta. Anzi, potrebbe diventare il tormentone dell'estate 2014, il "meteo-terrorismo".
"Affrontare una stagione turistica con lo spettro di previsioni metereologiche fuorvianti non fa certo bene alla nostra economia" ha scritto in una nota il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commentando l'accesa polemica scatenatasi negli ultimi giorni tra gli albergatori a causa del cosiddetto meteo-terrorismo. Un fenomeno del quale "a pagare il prezzo sono prima di tutto i cittadini e naturalmente anche l'intero comparto delle imprese ricettive" dice ancora Bocca.
"Noi italiani siamo i peggiori direttori commerciali di noi stessi. Quando il quadro meteo non è del tutto chiaro e si ha il dubbio di possibili acquazzoni, subito si sceglie l'ipotesi più funesta. È come se fossimo sempre orientati al peggio. Il nostro è un paese turistico e non può né deve essere messo in crisi da previsioni inesatte" chiede quindi il presidente degli albergatori, convinto che il meteo terrorismo abbia "inferto il colpo più duro al mercato dei week end e degli alberghi situati nelle varie località marine, soprattutto perché ormai le notizie arrivano almeno una decina di giorni prima del fine settimana" e anche perché guardare le previsioni del tempo "anche via internet è diventata la base di qualsiasi partenza programmata".
"Per questo va usata molta cautela" chiede quindi Bocca, che cita le numerose cancellazioni alberghiere registrate ultimamente in Versilia. "Tutto ciò rappresenta un danno economico per l'Italia: in un momento di crisi come questo, il nostro paese di tutto ha bisogno tranne che di ulteriori, evitabili aggravi".
"Basta con il meteo terrorismo" chiedono da mesi anche sulla Riviera Romagnola, con l'assessore regionale Melucci che ad aprile minacciava azioni legali e con l'Associazione italiana albergatori di Rimini che lo scorso mese voleva dare mandato ai propri avvocati per contrastare le previsioni funeste che tenevano a casa i turisti.
E il fronte anti meteo terroristi è forte anche in Veneto: "Non ne fanno una di giusta. E ci guadagnano pure" è stata l'accusa del presidente degli albergatori di Jesolo, Massimiliano Schiavon, il quale ha chiesto che i proventi della tassa di soggiorno "vengano impiegati per potenziare le centraline di rilevamento e fornire così un servizio più affidabile e puntuale".
"Gli errori meteo di quest'estate, soprattutto degli ultimi fine settimana, si sono tradotti in un disastro in termini economici per le imprese che operano nel litorale. Ormai siamo diventati tutti meteo-dipendenti: non si esce nemmeno a comprare il giornale senza aver prima consultato le previsioni del tempo. Se poco interessa delle nostre imprese, cerchino di essere più seri almeno nell'interesse dei turisti" ha spiegato Schiavon.
Walter De Cassan, presidente degli albergatori di Belluno: "I turisti si affidano completamente e sempre di più al web e se qui noi siamo un po' più 'fortunati' della spiaggia perché abbiamo il Centro Valanghe di Arabba che funziona piuttosto bene, ricordo che in passato siamo stati danneggiati da altri noti siti che nel fine settimana davano, sbagliando, bel tempo sulle Dolomiti Trentine e pioggia a catinelle su quelle Bellunesi" ha accusato Walter De Cassan, presidente degli albergatori di Belluno, per il quale "molti di questi siti raccolgono attorno alle previsioni un sacco di pubblicità, che ci azzecchino o meno, mentre per noi una previsione avversa sbagliata significa perdita economica certa".
"Che dietro gli errori ci sia pressapochismo o intenzionalità poco importa" ha commentato il presidente di Federalberghi-Confturismo Veneto, Marco Michielli. "Il fatto è che, e i grafici lo dimostrano, mentre alcuni tra i più cliccati siti web dedicati al tempo riportavano nuvoloni neri, lampi, tuoni e pioggia a dirotto, sulle nostre spiagge splendeva il sole, come dimostra la foto scattata da un collega del litorale. È ora di finirla, chiediamo un meteo serio, magari su misura".
Insomma, gli albergatori e i lavoratori del turismo legato al bel tempo sono schierati compatti contro il meteo terrorismo che spaventa gli italiani meteoropatici o meteo dipendenti. Una dipendenza dalle previsioni su cui, però, oltre alla "moda", pesa evidentemente anche la crisi economica che non invita certo a viaggiare (e quindi a spendere) con il rischio delle piogge e degli acquazzoni piuttosto diffusi nella prima parte dell'estate 2014.
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Tra meteo e turismo è quasi guerra: e se si creasse una “certificazione”?