Immaginate un sito culturale pubblico in grado di attirare in un anno 800.000 visitatori paganti 8 euro (senza contare gli ingressi gratuiti). Ora immaginate che questo sito sia in degrado, poco pulito, senza neanche la carta igienica nei bagni, tanto da far arrabbiare i turisti. Impossibile? No, realtà, come dimostra il caso dell'antico teatro greco di Taormina.
Come riporta Repubblica Palermo, "Dopo la visita al teatro i turisti francesi, uscendo, ci gettano il biglietto in faccia" ha confessato, dietro la promessa dell'anonimato per non incorrere nel rischio di licenziamento, un dipendente della Regione Sicilia che lavora al teatro di Taormina.
L'antico teatro di Tauromenion, costruito intorno al III secolo a.C., è il secondo centro di rappresentazione teatrale classico per dimensione esistente in Sicilia dopo il Teatro greco di Siracusa. "Stiamo parlando del sito culturale che attrae più turisti in assoluto in Sicilia. L'anno scorso c'è stato un afflusso di 800mila persone, più le migliaia di visitatori non paganti per vari motivi" rivendicano con orgoglio ferito i dipendenti. Il problema è che a questo sito culturale, come a molti altri nell'isola, mancano i fondi, anche per coprire i servizi fondamentali. "Le pulizie si fanno una volta al giorno e per un'ora, nonostante l'importanza del sito archeologico" e "Le toilette sono impraticabili, non ci sono soldi neppure per comprare la carta igienica" denunciano i lavoratori regionali che operano a Taormina, e che nei giorni scorsi per protesta sono scesi in piazza a Palermo, insieme ad altri 2000 dipendenti regionali.
Il caso di Taormina è in effetti particolare, dal punto di vista economico e amministrativo. Quasi un milione di visitatori all'anno, il personale spiega che "in questo periodo di bassa stagione in media contiamo 500 visitatori, ognuno dei quali paga 8 euro per entrare". Eppure l'incasso va in gran parte alla Regione, e per un terzo al Comune di Taormina. "Ma al teatro di Taormina ritornano le briciole" dicono i lavoratori, secondo i quali nelle ultime settimane sarebbero arrivati appena 500 euro dalla Regione.
"Il teatro potrebbe essere gestito con le risorse che incassa, invece questi soldi servono a mantenere in vita due-tre siti culturali che non producono incassi e dove il personale fa ben poco, non essendoci praticamente attività" affermano ancora i lavoratori di Taormina. Una situazione molto difficile da sostenere, spiegano, anche perché "Di fronte alle nostre richieste ci rispondono: 'Fate la colletta e comprate quello che vi serve'". E una situazione ancor più difficile da spiegare ai turisti, specialmente quelli internazionali, che dopo aver pagato 8 euro per la visita arrivano a gesti certamente poco gentili nei confronti del personale, come appunto "gettarci il biglietto in faccia".
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