Il ministro Franceschini alla Commissione Trasporti della Camera conferma l’impegno del MiBACT per il riuso a fini turistici di linee ferroviarie dismesse. Una tendenza in crescita, dalle case cantoniere ai fari
Recupero, riutilizzo, riqualificazione, ma anche valorizzazione, promozione e alla fine guadagno. Il futuro del turismo passa quasi sempre dalla tutela del patrimonio ereditato dal passato, che sia naturale o prodotto dall’uomo, ma è indubbio che sia in corso una tendenza specifica che parte dal recupero di strutture abbandonate o dismesse in un passato recente e arriva a un’offerta turistica sostenibile, responsabile, e “slow” in tutte le sue declinazioni, dai cammini all’enogastronomia.
Di questi giorni è l’accordo tra MiBACT, Anas e Ministero dei Trasporti per trasformare le case cantoniere in punti di accoglienza e ristoro per i turisti, notizia che segue quella sui fari e quella sulle piccole stazioni. E proprio il ministro di cultura e turismo Franceschini ha annunciato un’altra iniziativa che riguarda il sistema ferroviario italiano, durante un’audizione alla Commissione Trasporti della Camera, per parlare della proposta di legge “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico” che riguarda il riuso di quasi 800 chilometri di linee ferroviarie. Un prodotto, quello del turismo slow sui treni d’epoca, che negli ultimi mesi è stato sviluppato e potenziato in diverse Regioni italiane, dalla Toscana alla Sicilia, oltre che da iniziative come la “Transiberiana d’Italia”.
Franceschini ha confermato la disponibilità del MiBACT per il recupero di linee ferroviarie dismesse a fini turistico-culturali, definendolo un “tema centrale” nelle strategie ministeriali per lo sviluppo di un turismo lento e sostenibile. Il 3 dicembre scorso il Mibact ha concluso il percorso d’ingresso all’interno della Fondazione Ferrovie dello Stato: il ministero, si legge in una nota ufficiale, con questo atto “ha sposato in pieno gli obiettivi e gli scopi dell’Ente creato nel 2013 per la tutela del patrimonio storico ferroviario italiano”.
Tra gli obiettivi principali dell’ingresso del MiBACT nella Fondazione FS, infatti, c’è proprio lo sviluppo del turismo ferroviario con treni d’epoca “sulle linee ferroviarie più paesaggistiche della Penisola, il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, il riordino del fondo degli archivi delle Ferrovie in Italia dall’800 ad oggi”.
“Stiamo già lavorando con la Fondazione ente ferrovie dello Stato e per questo anche gli stati generali del turismo sostenibile sono stati ospitati nell’eccezionale museo di Pietrarsa dove sono esposte molte splendide locomotive e carrozze d’epoca. Non tutte le ferrovie storiche potranno essere oggetto di linee turistiche ferroviarie, si ragionerà su quali devono rimanere in uso ma le altre potrebbero diventare ciclabili mantenendo il loro fascino e l’antico percorso” ha concluso Franceschini nel suo intervento alla Commissione Trasporti, il cui presidente Michele Meta ha affermato di condividere “l’esigenza di regolamentare la materia anche con una legge apposita, che non si limiti alle tratte ferroviarie dismesse ma comprenda anche quelle a uso promiscuo”.
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Fonte foto: pagina Facebook "Fondazione Ferrovie dello Stato"