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Il neo assessore alle politiche agricole della Basilicata: "Finora importanti risultati, ma è necessario innovare dalla legge del 2005 per far sviluppare il turismo rurale, ancora di salvezza per il territorio"


Valorizzare il settore dell'agriturismo per dargli un ruolo chiave nello sviluppo turistico ed economico lucano, con un occhio rivolto a Matera Capitale della Cultura 2019. Questo l'obiettivo dichiarato dal neo assessore alle Politche Agricole e Forestali della Basilicata, Luca Braia.
Nella relazione annuale in Consiglio regionale sullo stato di attuazione delle legge relativa ad agriturismo e turismo rurale, Braia ha spiegato la necessità di innovare il comparto: "La legge regionale n. 17 del 2005 mira a favorire lo sviluppo ed il riequilibrio del territorio agricolo e ad agevolare la permanenza degli imprenditori agricoli nelle zone rurali, attraverso l'integrazione dei redditi aziendali ed il miglioramento delle condizioni di vita: ma per la stessa legge, a 10 anni dall'approvazione, si rende opportuna una revisione complessiva che tenga conto delle innovazioni e delle nuove esigenze del mercato e del settore".
"Molto lavoro è stato fatto ed importanti risultati sono stati raggiunti. Occorre ora valorizzare sempre di più un settore dalle grandi potenzialità" ha proseguito l'assessore, come riporta una nota della Regione "In quest'ottica si inseriscono le azioni del nuovo Piano di sviluppo rurale 2014-2020, che mirano a migliorare la qualità dei servizi, favorire il rinnovamento generazionale, diffondere la presenza delle aziende agrituristiche e polifunzionali sul territorio, incentivare l'imprenditoria femminile, favorire l'associazionismo".
Secondo Braia, in particolare, "è necessario l'inserimento dell'agriturismo nel sistema complessivo dell'accoglienza. Gli agriturismi devono essere difensori della ruralità e contemporaneamente devono essere capaci di promuovere l'offerta di servizi di eccellenza e di ospitalità, anche e soprattutto a coloro che verranno in visita in Basilicata, in virtù di Matera Capitale della Cultura 2019".
"I visitatori dovranno trovare negli agriturismi il luogo dove poter apprezzare la natura, le località, i sapori e le tradizioni della nostra terra. Proprio per il ruolo centrale che nei prossimi anni avrà l'accoglienza le aziende agrituristiche dovranno quindi crescere e caratterizzarsi con servizi e prodotti legati alla tutela della natura e della biodiversità" ha proseguito l'assessore Braia.
Attualmente sono presenti sul territorio regionale lucano 130 aziende agrituristiche insediate ai sensi della legge regionale n. 17 del 2005, per un totale di 1500 posti letto disponibili: quelle autorizzate all'esercizio di attività alternative come equitazione, trekking, mountain bike o osservazioni naturalistiche rappresentano oltre il 60%. Le aziende guidate da donne superano il 50% di quelle operanti. Gli agriturismi sono diffusi su tutto il territorio regionale con concentrazioni più accentuate nelle aree costiere o protette. Il 55,3% delle aziende si trova in aree di montagna, il 26,6% in zone collinari e il 16,1% in pianura.
Braia ha parlato anche del panorama delle fattorie didattiche "che attualmente comprende 60 aziende iscritte nell'elenco regionale" e che sono distribuite su tutto il territorio "con una maggiore presenza nel potentino (43 aziende) rispetto al materano (17)". Braia ha spiegato che "è importante rafforzare i legami con il mondo della scuola, accompagnando i piccoli e i giovani verso la riscoperta del mondo rurale; contemporaneamente, occorre stimolare tra gli operatori agrituristici la consapevolezza che la buona affermazione della propria azienda dipende anche dalla capacità di saper organizzare una serie di attività collaterali". In questo senso "anche l'agricoltura sociale può, se opportunamente sostenuta e regolamentata, rappresentare una nuova frontiera per il mondo agricolo e per l'ambiente rurale". L'assessore ha quindi evidenziato che "con il Regolamento sono stati specificati: i criteri, le modalità e le procedure per il rilascio dell'autorizzazione comunale; la natura dei fabbricati che possono essere destinati all'esercizio delle attività di agriturismo; gli obblighi degli operatori; i controlli da parte dei Comuni, affinché gli agriturismi si differenzino realmente dal sistema alberghiero; i limiti ed i vincoli per la somministrazione di pasti e bevande e quelli per l'ospitalità".
"Il turismo rurale può essere una delle ancore di salvezza per l'economia del nostro territorio" ha concluso l'assessore.

 

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