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Il governatore Zingaretti al convitto dell'alberghiero di Amatrice rimesso in funzione dopo il terremoto dell'Aquila. L'amatriciana simbolo della cultura enogastronomica laziale su cui spinge la Regione per il turismo: al lavoro per un riconoscimento europeo che hanno solo la pizza e la mozzarella


Quando si pensa ad Amatrice, Comune in provincia di Rieti, è inevitabile pensare ai bucatini (o gli spaghetti) all'amatriciana, una delle ricette italiane più note, nonostante recenti polemiche social abbiano coinvolto il "masterchef" Carlo Cracco che ha "osato" modificarla aggiungendo l'aglio e beccandosi anche il rimprovero del Comune.
Sicuramente più fedeli alla ricetta originale saranno i ragazzi amatriciani che frequentano il locale istituto alberghiero, uno dei migliori d'Italia, recentemente rimesso in funzione dopo anni di chiusura a causa dei danni procurati dal terremoto de L'Aquila del 6 aprile 2009. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha incontrato nei giorni scorsi gli studenti dell'istituto alberghiero di Amatrice che da quest'anno scolastico, dopo cinque anni, sono tornati nel convitto che era rimasto danneggiato dal sisma, ed è stata l'occasione per sottolineare l'importanza dell'enogastronomia per il turismo, la cultura e l'economia regionale.
La Regione ha contribuito ai lavori dell'istituto con 750.000 euro: "un ottimo investimento sul futuro del Lazio, perché si tratta di uno dei migliori istituti alberghieri italiani" si legge nella nota della Regione. I lavori sono stati realizzati anche grazie alla collaborazione con le altre istituzioni e a quella con Unindustria e Unioncamere.
"Una spinta positiva per il settore della ristorazione. Valorizzare questo istituto sarà uno stimolo anche per aumentare il livello dell'offerta nel campo della ristorazione e dell'accoglienza. Un obiettivo strategico a cui la Regione sta lavorando intensamente in tanti modi" spiegano ancora da Regione Lazio, che ricorda alcune delle principali azioni intraprese per rilanciare l'offerta turistica.
"Per migliorare la qualità di chi lavora nel campo del turismo" si legge nel comunicato "la qualità dell'offerta formativa aumenta anche grazie alla legge sulla formazione professionale approvata dopo 11 anni. Tra la altre cose la Regione ha finanziato anche bandi e corsi nel comparto turistico".
Per rendere più competitivo il settore della ricettività: dal nuovo regolamento per gli alberghi, che consente di rendere più semplici le procedure e allo stesso tempo di rendere più moderno e dinamico il settore alberghiero, fino ai regolamenti per le strutture extra-alberghiere e gli alberghi diffusi in via di approvazione.
Per scommettere sulla cultura enogastronomica del Lazio: l'occasione dell'Expo ha consentito anche di mettere in evidenza le eccellenze enogastronomiche regionali e di posizionare i prodotti sui mercati internazionali, creando notorietà e rendendo più attrattivi i territori. Il Lazio è la prima Regione italiana per spesa dei turisti stranieri: con oltre 6 miliardi nel 2014, il 17,9% del totale speso nel Paese. Solo il settore alberghi e ristorazione genera 5,6 miliardi di valore aggiunto e circa 140.000 occupati.
La Regione Lazio, infine, è impegnata anche nella valorizzazione dei prodotti tipici. "Rientra in questo progetto uno dei prodotti che meglio caratterizzano la cucina laziale, l'amatriciana" concludono appunto dalla Regione, che è al lavoro con Arsial, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura del Lazio, per avviare il percorso di riconoscimento comunitario Stg, specialità tradizionale garantita che in Italia hanno solo altri due prodotti: la pizza e la mozzarella.

 

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