Un tentativo di superare le difficoltà del Titolo V della Costituzione, o in termini tecnici un "tavolo permanente tra il Ministero dei Beni Culturali e l'Associazione nazionale dei Comuni italiani", con l'obiettivo di rafforzare e incrementare la cooperazione tra le istituzioni nell'opera di rilancio della cultura e del turismo del Paese
È a partire dai contenuti dei recenti provvedimenti legislativi che stanno introducendo delle importanti innovazioni nelle politiche a favore della cultura, dice una nota ufficiale (leggasi Decreto Cultura Turismo), che nasce il protocollo d'intesa che verrà sottoscritto dal presidente dell'ANCI Piero Fassino e dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, giovedì 24 luglio nella Sala del Tempio di Adriano di piazza di Pietra a Roma (nella foto), nel corso dell'incontro "I Comuni al centro del rilancio di cultura e turismo". L'iniziativa sarà quindi l'occasione per discutere delle nuove norme sulla cultura, il turismo e lo spettacolo dal vivo, con più di 100 amministratori e sindaci che hanno già dato conferma della loro partecipazione.
Nel corso dell'incontro sarà inoltre fornito un aggiornamento sui progetti che i Comuni potranno presentare in attuazione del decreto legge 145 "Destinazione Italia", per la promozione e il coordinamento dell'accoglienza turistica, tramite la valorizzazione di aree territoriali di tutto il territorio nazionale, di beni culturali e ambientali, nonché per il miglioramento dei servizi per l'informazione e l'accoglienza dei turisti. Oltre agli interventi di Fassino e Franceschini sono previsti quelli, fra gli altri, del delegato ANCI alla Cultura Maurizio Braccialarghe (assessore di Torino), del presidente della Commissione turismo dell'ANCI Andrea Gnassi (sindaco di Rimini) e dei rappresentanti delle più importanti associazioni e istituzioni del settore.
L'obiettivo sancito dal protocollo è quello di promuovere il coordinamento e l'integrazione fra le strutture statali e civiche, realizzare campagne nazionali di comunicazione e promozione del patrimonio, delle mostre e degli eventi, favorire le donazioni private a favore della cultura, la valorizzazione del made in Italy, la realizzazione e il sostegno di progetti di sviluppo e miglioramento dell'offerta turistica dei territori, il coordinamento e l'integrazione degli interventi a favore della cultura e del turismo nell'ambito della programmazione comunitaria 2014-2020, la sperimentazione di progetti strategici di valorizzazione integrata del patrimonio culturale e di rilancio del turismo, la previsione di appositi progetti di formazione in favore delle amministrazioni locali. In pratica, quello che pare il tentativo di superare, in attesa di una riforma costituzionale, le note difficoltà legate al Titolo V e alla frammentarietà della promozione turistica affidata agli enti locali.
LEGGI ANCHE: Riforma del Mibact, per Franceschini è una rivoluzione
Il MIBACT che verrà (si spera presto)
I Comuni italiani su Twitter sono solo il 6%