Tecnologie innovative al servizio di salute, alimentazione, sport, con un occhio al turismo. Due bandi sostengono start up digitali sugli stili di vita
Si chiama Wellness Valley 4.0 e usa le tecnologie per diffondere le opportunità legate a salute, alimentazione, sport, turismo. È stata lanciata con un workshop a Cesena a cui hanno partecipato amministratori locali, docenti universitari, studenti, grandi imprese del territorio, mondo del turismo, medici e associazioni sportive. La Regione Emilia-Romagna punta molto anche in chiave turistica su questo distretto che fa della salute e prevenzione delle malattie croniche un moltiplicatore di ospitalità. Qui risiedono le giuste competenze nel campo del benessere, del relax e della qualità delle vita delle persone, partendo dalla valorizzazione del patrimonio umano, sociale, storico, artistico, naturale ed enogastronomico del territorio. La qualità del cibo, l’offerta di cultura, la qualità dei servizi completano infatti il quadro della Wellness Valley dell’Emilia Romagna che si configura ormai come un sistema territoriale che offre un’ospitalità coerente.
A regime, secondo le stime di Trademark Italia per l’Osservatorio turistico regionale, in Emilia-Romagna il progetto Wellness Valley potrà arrivare a generare oltre 700 mila presenze alberghiere per un giro d’affari diretto di oltre 85 milioni di euro che salgono a oltre 155 milioni considerando l’indotto. Già nel 2016 la Regione ha messo a disposizione 22 milioni di euro, attraverso due bandi, per sostenere le start up digitali sui sani stili di vita e per il settore hospitality, che si vuole appunto specializzare nel turismo wellness.
Anche a livello internazionale il wellness ha pervaso il sistema dell’industria dell’ospitalità, e vede sempre più destinazioni turistiche puntare su questo tipo di proposta turistica per sul mercato mondiale dove la domanda di benessere continua a crescere al ritmo di circa 12 punti percentuali all’anno. A fare da traino sono soprattutto i mercati tradizionali e benestanti del Nord America e dell’Europa, con Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia e Austria che rappresentano i due terzi della domanda globale di wellness tourism. Il “turismo del benessere” nel 2015 valeva circa 500 miliardi di dollari, secondo solo al turismo culturale (giro d’affari valutato in 800 miliardi di dollari), con un’incidenza vicina al 15% del totale delle entrate turistiche a livello mondiale.
Secondo le previsioni la forza attrattiva del wellness dovrebbe riverberarsi anche sulle destinazioni turistiche della Riviera e sui prodotti turistici più tradizionali dell’Emilia-Romagna, già premiati da un 2016 record per il turismo, con circa 10,2 milioni gli arrivi e 48,2 milioni di presenze, 1 milione in più rispetto al 2015.
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Riccardo Caldara
Twitter @riccardocaldara