È stato firmato un protocollo d'intesa tra Comune di Milano e Regione Lombardia per dare il via a una serie di interventi mirate allo sviluppo dell'attrattività commerciale e turistica della città di Milano in vista dell'Expo 2015.
Sottoscritto alla presenza del governatore lombardo Roberto Maroni, del sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dei due assessori al Commercio e Turismo Alberto Cavalli (Regione) e Franco D'Alfonso (Comune), l'accordo prevede che venga avviata una collaborazione tra gli enti della durata di due anni, con un budget complessivo di 3 milioni di euro che verrà integrato con finanziamenti privati. L'obiettivo è di attuare un programma di interventi, denominato "MIpiace" (link al sito ufficiale) con duplice riferimento a Milano e al mondo dei social network. Nel programma messo in piedi in vista dell'Expo è previsto il miglioramento dei servizi legati all'accoglienza del turista, ai settori commerciale ed enogastronomico, oltre che la valorizzazione delle reti d'impresa.
Tra gli interventi che verranno attuati, c'è il miglioramento delle condizioni di quella che è considerata una delle principali vetrine di via Montenapoleone, dove verranno sistemate nuove pavimentazioni e dove si provvederà alla manutenzione dell'illuminazione. Sarà poi indetto un concorso per la riconversione di spazi pubblici, industriali e militari dismessi che si trovano in otto periferie della città, mentre un'altra misura riguarda l'adozione di strumenti per il calmieramento dei prezzi durante l'Expo.
È stata inoltre prevista la realizzazione di 50 itinerari di architettura moderna a Milano e la valorizzazione delle oltre 300 botteghe storiche milanesi, oltre alla riqualificazione delle edicole che, come ha spiegato l'assessore comunale D'Alfonso, potranno "effettuare ulteriori vendite".
Il sindaco Pisapia ha dichiarato la sua fiducia nell'iniziativa: "È un protocollo importante, che conferma la nostra collaborazione su Expo ma non solo". Secondo il governatore Maroni questa intesa "ha l'ambizione di creare le condizioni perché tutte le parti della città possano considerarsi centro".
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