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Sud Italia protagonista del primo Programma Operativo Nazionale dedicato alla cultura con i fondi strutturali europei. 491 milioni i fondi complessivi decisi dal MiBACT, di cui 360 alle Regioni del Meridione


491 milioni di euro, tutti per il sostegno al patrimonio culturale italiano e in particolare per il Mezzogiorno: Dario Franceschini ha insediato oggi il Comitato di Sorveglianza del primo Programma Operativo Nazionale (PON), cofinanziato dai fondi strutturali europei (FESR – Fondo di sviluppo regionale), interamente dedicato alla cultura.
Il PON, spiega il Ministero di Cultura e Turismo, ha una dotazione complessiva di 491 milioni di euro. Di questi, circa 360 milioni vanno per la tutela e la valorizzazione dei circa 60 grandi Attrattori culturali presenti nelle cinque regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). Alcuni attrattori sono già stati selezionati per un ammontare complessivo di risorse pari a circa 180 milioni di euro.
Nello specifico, 55 milioni di euro saranno destinati a interventi con progettazione avanzata in:
- Campania – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Certosa di Padula, aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Stabia;
- Puglia – area archeologica di Manduria, complesso di S. Maria della Giustizia di Taranto;
- Calabria – Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, museo e parco archeologico di Sibari.
Altri 54 milioni di euro invece saranno destinati a interventi con progettazione preliminare in:
- Calabria – parchi archeologici di Kauoln e Scolacium;
- Puglia – i Castelli Svevi di Bari e Trani, l'area archeologica di Egnazia;
- Basilicata – Museo Archeologico Nazionale di Melfi, il Polo Museale del Materano, le aree archeologiche di Grumento e Metaponto;
- Campania – Reggia e Real Bosco di Capodimonte, parco archeologico di Velia, Reggia di Caserta e Real Sito di Carditello.
Altri 77 milioni di euro saranno infine destinati a interventi già definiti, selezionati e finanziati nel POIn Attrattori 2007-2013 ma non ancora conclusi in:
- Campania – Palazzo Reale e Reggia di Caserta;
- Puglia – Castello di Carlo V a Lecce, Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia, il Museo Archeologico di S. Scolastica a Bari, l'ex convento di S. Antonio a Taranto, il Castello Svevo e il Complesso di S. Chiara a Bari;
- Calabria – Castello di Carlo V a Crotone, il Museo Archeologico di Locri;
- Sicilia – Convento di S. Maria del Gesù a Ragusa.

 

Per le rimanenti risorse destinate agli attrattori culturali delle regioni meridionali, ovvero circa altrettanti 180 milioni di euro, è in corso con le Regioni la sottoscrizione degli accordi operativi di attuazione che serviranno a individuare ulteriori attrattori culturali in un percorso di programmazione condivisa.
Nel computo dei 491 milioni, poi, circa 114 milioni euro sono per le imprese che operano nel e a favore del settore culturale e della fruizione turistico-culturale e tra queste alle cosiddette industrie culturali e creative. Si tratta di un bacino costituito da circa 1700 aziende del settore della filiera culturale e creativa di cui il 30% appartenenti al privato sociale. "Per la prima volta si individua un focus specifico a livello nazionale su questo settore investendo una considerevole quantità di risorse" sottolineano dal MiBACT.
Le risorse restanti, grosso modo 17 milioni di euro, sono impegnate per accrescimento di competenze e assistenza tecnica.

"L'esistenza del PON 'Cultura e Sviluppo' è il risultato, da un lato, di una nuova sensibilità europea verso il ruolo della cultura nelle politiche di sviluppo e, dall'altro, della politica del Governo che ha assunto la cultura tra i principali motori di sviluppo e ha promosso la partecipazione attiva e costante delle Istituzioni con competenze nel settore al processo di definizione della strategia nazionale per lo sviluppo e la coesione. La cultura, in tutte le sue implicazioni, sociali ed economiche, è ora al centro delle strategie di rilancio della crescita del Paese" ha commentato il ministro Franceschini.
"A chi, grossolanamente, anni fa teorizzava che con la cultura non si mangia, il Governo risponde con questo programma che ha l'ambizione di fare della cultura una potente leva di sviluppo, particolarmente nel Sud. Cultura nella doppia accezione di cultura della tutela e cultura della valorizzazione. Al centro, c'è un uso ottimale dei fondi europei. Tre anni fa eravamo al 15% di impegno, a fine 2014 siamo arrivati a più del 70%. Puntiamo al 100% entro fine 2015, un traguardo molto impegnativo ma realistico. Soprattutto, stiamo accelerando la predisposizione con la Commissione Europea dei progetti 2014-2020, in modo da avviare al più presto i relativi investimenti. È questa la strada maestra per realizzare una nuova politica meridionalista all'altezza della sfida della crescita che il Paese ha davanti" ha dichiarato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.

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