Il crescente e incontrollato turismo di massa nel sito archeologico peruviano sta provocando danni che potrebbero diventare irreparabili, qualora non si adotti un modello di turismo ecologico rispettoso di ambiente e popolazioni locali
Il Machu Picchu è uno dei siti archeologici più famosi del mondo (al pari di Pompei, per esempio). Situato in Perù, a oltre 3400 metri (Machu Picchu significa “montagna vecchia” in lingua quechua) è uno dei simboli degli Inca, una civiltà precolombiana, che attira ingenti flussi turistici da tutto il mondo: circa 3000 turisti al giorno in alta stagione, contro i 2000 che calcola il Piano di Gestione, i 3400 indicati dal governo peruviano e i 2500 indicati dall'UNESCO.
Il turismo di massa globale indotto dal Machu Picchu, tuttavia, sta portando il sito archeologico a una situazione molto critica, con gravi effetti collaterali come dispersione di rifiuti solidi, erosione dei terreni, sfruttamento della popolazione locale, aumento incontrollato dei mezzi di trasporto che portano i turisti sul luogo, con conseguente inquinamento e con vibrazioni continue su terreno e monumenti. A questi problemi si aggiunge poi il pericolo per ambiente e paesaggio causato dall'ampliamento senza controllo dell’insediamento di Aguas Calientes, che genera circa 3 tonnellate di rifiuti solidi ogni anno e riversa nel fiume Urubamba antistante a Machu Picchu crescenti quantità di reflui inquinanti.
Su Architetturaecosostenibile.it, Rosaria Agueci spiega come l’unica soluzione, per scongiurare il rischio che Machu Picchu venga eliminato dalla lista di patrimoni dell’umanità dell’Unesco come già ventilato nel 2000, è in un modello di turismo ecologico controllato e rispettoso dell’ambiente e delle popolazioni locali:
Il Perù è uno dei paesi emergenti dell'America Latina, con un territorio variegato, climi e microclimi molto diversi tra loro. La sua economia in crescita, si diversifica tra: produzione di materie prime (argento, zinco, rame, stagno, piombo, oro), industria manifatturiera (agricoltura, ittica, metallurgica, tessile, raffinazione del petrolio) e turismo di massa che attira i viaggiatori verso mete arroccate sulle montagne come il sito archeologico di Machu Picchu. Quali sono i danni e gli impatti dovuti alla pressione antropica nei siti precolombiani?
Nonostante le esportazioni aumentino e di conseguenza la ricchezza, esiste ancora una gran percentuale di popolazione sotto la soglia di povertà, che percepisce salari mensili insufficienti alla sussistenza.
Le attività agricole, l’allevamento e la pesca sono lasciate alla fascia povera della popolazione. Nel settore dei servizi, ma non solo, c’è un'alta quantità d'impiegati informali e precari (commercio di oggetti di basso valore, guida di taxi senza licenza, etc).
In questo contesto economico s'inserisce anche il turismo che vive un periodo d'interessante sviluppo.
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