Presentati i progetti per lo sviluppo del turismo siciliano nei prossimi anni. L'assessore Li Calzi insieme ai colleghi responsabili di cultura, infrastrutture e ambiente: "La qualità della programmazione non consiste solo nel fornire un elenco di azioni fattibili, bensì nello stabilire un filo logico tra azione e performance"
L'unione fa la forza della Sicilia. Si potrebbe sintetizzare così lo spirito con cui la Regione Siciliana ha presentato ieri il Programma Triennale di Sviluppo Turistico 2015-2017 e il Piano Strategico di Sviluppo Turistico 2014-2020.
Un'unione rappresentata anche fisicamente, con la presenza a fianco del neo assessore al Turismo Cleo Li Calzi dei colleghi responsabili dei Beni Culturali Antonio Purpura, delle Infrastrutture Giovanni Pizzo, di Territorio e Ambiente Maurizio Croce. Un bel pezzo della nuova giunta Crocetta ha presentato quindi le idee e i progetti per lo sviluppo del turismo siciliano.
"La sfida del sistema turistico siciliano è tornare, sotto il profilo macro-economico, alla situazione precedente alla crisi del 2008" spiega un comunicato ufficiale diffuso da Palazzo dei Normanni. "Lo scenario appare difficile in quanto caratterizzato da un'economia stagnante, una progressiva riduzione della spesa pubblica e, infine, da tentativi di riforma, avviati a livello nazionale, di prassi e istituzioni che influenzano il settore turistico" prosegue la nota, che riconosce come "la Regione Siciliana, date le sue competenze legislative, ha un ruolo importante, anche se non decisivo, nell'aiutare il sistema, di cui è parte integrante, a vincere tale sfida. Tuttavia, è necessario uno 'sforzo' collettivo che coinvolga non solo il Dipartimento Turismo, ma anche gli altri Dipartimenti della Regione Siciliana, gli enti locali e gli operatori turistici".
Per questo "la filosofia che ha ispirato la formulazione delle azioni riportate in questo documento poggia sul principio di 'complessità' dell'intervento pubblico nel turismo" spiegando che "con complessità si intende riconoscere che la politica turistica, intervenendo in diversi settori dell'economia, è attuata da diversi livelli governativi e, limitatamente alla Regione Siciliana, da differenti Dipartimenti, Servizi e Unità Operative".
"Il Programma Triennale di sviluppo turistico è per natura la sintesi di un confronto politico. In questa prospettiva, la qualità della programmazione e il ruolo del Programma Triennale non consistono solo nel fornire un elenco di azioni fattibili, bensì nello stabilire un filo logico tra azione e performance. È pertanto necessario, non solo definire con chiarezza in quali interventi si declina l'azione della pubblica amministrazione, ma anche quali sono gli obiettivi strategici, cioè quali sono le conseguenze intenzionali che ci si aspetta gli interventi producano".
"Mi piace pensare che siamo qui a presentare le politiche di sviluppo per la Regione nel suo insieme" ha dichiarato Li Calzi "Vogliamo avviare una fase innovativa, per questo c'è bisogno di confronto tanto con il partenariato sociale ed economico, quanto con gli altri assessorati, per imprimere nel sistema un congruo cambiamento delle regole. Non parleremo dunque di fondi stanziati unicamente per il turismo, finalmente parliamo di sinergie con le altre parti della giunta, dai Beni culturali, direttamente collegati al mio assessorato, alle Attività produttive, all'Agricoltura, alle infrastrutture. Sui mercati internazionali ci va la Sicilia, non un singolo assessorato o un singolo territorio".
"Abbiamo potenzialità enormi la sfida è grande, ma il tempo è poco e soprattutto non abbiamo alternativa. Non possiamo disperdere risorse sui singoli eventi o singoli Comuni, ma dobbiamo contrarci sui grandi brand come i siti Unesco" ha detto da parte sua Antonio Purpura, responsabile dei Beni Culturali.
"Abbiamo messo in piedi un piano aeroporti regionale da 20 milioni, più gli investimenti dei singoli aeroporti. Dobbiamo ripensare la mobilità urbana nei centri turistici" è il commento ufficiale dell'assessore alle infrastrutture Pizzo, che ha ammesso: "Abbiamo troppe idee in Sicilia e non riusciamo a fare sintesi. Dobbiamo cambiare il modo di fare sintesi". La speranza comune è che da ieri sintesi e sinergia siano le linee guida per lo sviluppo del turismo nel territorio siciliano.
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