Da Agrigento, ultima provincia per qualità della vita secondo Il Sole 24 Ore, una proposta per attivare un turismo destagionalizzato che parta dagli "e-migrantes" in tutto il mondo attraverso la valorizzazione di cultura, storia, tradizioni ed enogastronomia
Lavoro, sempre il lavoro. Quasi sempre è la mancanza di lavoro che porta un siciliano a decidere di lasciare la propria isola per più tempo di quello necessario a prendere una laurea. Nord Italia, Germania e resto d'Europa, Americhe, Australia e chissà quali altri luoghi del mondo ospitano siciliani che se ne sono andati dalla Trinacria in cerca di un lavoro.
Eppure, quando possono tornano sempre qui. Quando hanno giorni liberi dal lavoro (o dagli studi), quando sono in pensione, tornano in Sicilia spesso portando con sé familiari e amici nati e vissuti altrove: li portano a vedere la bellezza dei luoghi che hanno lasciato per mancanza di lavoro. Li portano al mare, nelle città d'arte e nelle riserve naturali, e li portano a gustare i profumi e i sapori di un patrimonio agroalimentare sterminato.
Sono loro i migliori ambasciatori della Sicilia nel mondo: gli emigrati, che continuano a vedere le difficoltà della propria madrepatria (non solo la mancanza di lavoro) ma che non dimenticano mai quanto di bello essa ha da offrire a chi ha la fortuna di viverci, per un giorno o per tutta la vita.
Anche quest'anno, la classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane è impietosa nei confronti della Sicilia: Ragusa, la migliore, è al 75° posto su 107; Siracusa all'83°, Trapani al 92°, Messina al 94°, Palermo al 95°, Catania al 99°, Enna al 101°, Caltanissetta al 102° e infine Agrigento ritorna a occupare l'ultima posizione dove era già finita due volte negli scorsi anni.
Eppure i siciliani continuano a tornare in ogni occasione (e il sottoscritto, nato a Torino, si è trasferito proprio nell'ultima provincia). Segno che forse i parametri presi in considerazione dal Sole 24 Ore non considerano ogni aspetto della vita, e segno forse che in Sicilia di lavoro da fare ce n'è anche di più che in tutta la Germania. C'è da lavorare per migliorare infrastrutture e trasporti, sicurezza e raccolta dei rifiuti, e un po' tutti i settori produttivi. Ma per molti di questi lavori da fare mancano i fondi: colpa della crisi di oggi e degli errori di ieri, fondamentalmente.
Una parte dei fondi necessari, allora, potrebbe arrivare proprio da loro, dagli emigrati e dai loro parenti e amici. In sostanza, dai turisti, e non solo tra giugno e settembre. Un po' come, in un certo senso, si vuole fare qui, nella centosettesima provincia d'Italia. Il Comune di Agrigento e il Distretto turistico Valle dei Templi, grazie a un bando di gara della Regione finalizzato alle Azioni di rafforzamento delle attività di pianificazione e gestione delle risorse turistiche mediante cofinanziamento dei progetti di sviluppo turistico proposti dai sistemi turistici locali, hanno elaborato un progetto denominato "e-migrantes" rivolto ai siciliani all'estero.
Il progetto, spiega una nota del comune di Girgenti, dovrebbe realizzarsi intorno alla prima metà del 2015, cercando di promuovere un'offerta turistica, che si rivolga appunto ai siciliani e ai loro discendenti residenti all'estero, "con una connotazione diversa dalla tipica vacanza". Lo scopo "è quello di diversificare l'offerta turistica dando al visitatore quel "di più" che consiste nel recuperare la sua storia, consolidando le tradizioni orali sull'esperienza migratoria delle famiglie siciliane, rendendole più vive e universalmente accessibili".
I flussi turistici, realizzato questo progetto, saranno garantiti secondo i promotori durante tutto il corso dell'anno, "perché il tipo di offerta è slegato dal binomio mare-ferie estive e permette a tutti i viaggiatori di raggiungere anche in pieno inverno l'area del Distretto turistico Valle dei Templi, dove il clima è abbastanza mite anche nei mesi più freddi". E il riferimento alla Germania e al Nord Italia appare evidente.
"Per la prima volta quindi viene promossa l'offerta di un pezzo di Sicilia out of the box, ben oltre cioè i soliti confini stabiliti dal tipico programma turistico, perché prevede itinerari della memoria e degli affetti, attraverso due strumenti indispensabili: autenticità e valore" spiegano ancora da Agrigento, annunciando anche "la realizzazione di pagine web dedicate, costruite per le comunità residenti all'estero: una vetrina promozionale dei luoghi e degli eventi ed un museo virtuale della memoria". Per far questo "sarà realizzato un collegamento con i musei dell'emigrazione, della memoria e del migrante, dei musei etno-antropologici esistenti sul territorio, con l'obiettivo di realizzare un'unica banca dati dell'emigrazione siciliana. Per rafforzare ulteriormente il legame con la loro terra, verranno contattate le numerose comunità di siciliani residenti all'estero".
L'offerta proposta stimolerà l'interesse verso i circuiti di turismo eno-gastronomico e naturalistico, l'accoglienza potrà avvenire all'interno di strutture di tipo familiare, e il "progetto, chiaramente, coinvolgerà tutte le realtà che operano nel settore turistico-ricettivo e per questo motivo è stato predisposto un bando rivolto agli operatori che si occupano di servizi connessi all'elaborazione di un sistema strutturato atto alla programmazione, all'organizzazione e alla promozione, di prodotti turistici consistenti in viaggi emozionali indirizzati ai siciliani residenti all'estero, anche di seconda o terza generazione, in ogni parte del mondo e con particolare riguardo ai residenti in America e in alcuni Paesi del Nord dell'Europa".
Il bando è pubblicato sul sito del Comune di Agrigento, all'albo pretorio online, nella sezione Determinazioni dirigenziali con il numero di registro 5435/2014.
Claudio Pizzigallo - Marketingdelterritorio.info
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