Roma Capitale, Regione Lazio, Autorità di bacino del fiume Tevere, Acea e Consorzio Tiberina avviano lavori interistituzionali per dare una governance e una valorizzazione storica, naturale, culturale e turistica al fiume della Città Eterna
Il biondo Tevere come attrattore territoriale, culturale e quindi turistico: è il progetto a cui si sono impegnati a partecipare Roma Capitale, Regione Lazio, l'Autorità di bacino del fiume Tevere, la società Acea e il Consorzio Tiberina, il soggetto pubblico-privato comprendente università, enti locali, enti di ricerca, associazioni, imprenditori, presso il quale hanno sede i due comitati promotori del "contratto di fiume" del Tevere nell'area urbana di Roma e del "contratto di foce".
In occasione del convegno "Tevere e litorale: Roma Capitale per il contratto di fiume", svoltosi venerdì scorso, è stato quindi avviato un lavoro interistituzionale con l'obiettivo dichiarato di mettere a punto una struttura di governance che consenta di ovviare ai ritardi del passato e alla mancanza di una visione strategica del sistema, nonché alla frammentazione delle deleghe e delle competenze, per un'azione intersettoriale che valorizzi storia, natura, culture, turismo e viver sano, andando oltre l'emergenza e la questione essenziale ma annosa della manutenzione.
"Oggi il Tevere fa notizia per le piene, gli accampamenti, il degrado, o attrae i cittadini per manifestazioni estive legate ai chioschi di consumo. La politica sembra distratta, i fondi fermi, il Tevere è dimenticato. Chiamo in causa la nostra capacità di riattivare gli uffici dell'amministrazione capitolina, in maniera organica, e i principali sponsor della città, come per esempio Acea. Dare regole certe e ripartire, o addirittura partire ex novo con un grande piano di valorizzazione: questa è la sfida" ha dichiarato Athos de Luca, presidente della commissione Ambiente dell'assemblea capitolina, organizzatore dell'evento.
Secondo gli intervenuti al convegno, la strada da seguire dovrebbe essere una cabina di regia stabile e operativa, con base in Campidoglio, in una logica di interazioni attive e passive con tutto il Bacino, soprattutto per quel che riguarda, da un lato, l'inquinamento e la gestione idraulica, dall'altro le possibilità di interazioni e percorsi naturalistici, sportivi, turistico-culturali e commerciali di diverso genere, da e verso la Capitale. "Grazie ad alcuni consorziati particolarmente sensibili, come soprattutto la Tecno Habitat Spa, le università e la Società geografica italiana, contiamo in un mese circa di redigere un 'master-plan' preliminare sul Tevere a Roma, con valutazione ambientale strategica legata anche alla regione Tiberina, da mettere a disposizione delle istituzioni" ha affermato Giuseppe Maria Amendola, presidente del Consorzio Tiberina.
LEGGI ANCHE: BELLAZIO, il concorso fotografico da 18.000 euro promosso da Visitlazio