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Cinque consiglieri di differenti schieramenti firmano una proposta di legge per favorire la valorizzazione e l'utilizzo a fini turistici dei piccoli centri regionali


Chi pensa all'Umbria come a una meta turistica pensa quasi inevitabilmente al fascino dei borghi e dei piccoli centri sparsi sul territorio regionale. Ed è proprio per dare nuova vita a questo patrimonio che è stata presentata una proposta di legge che andrebbe a modificare il "Testo unico in materia di turismo" della Regione.
Come spiega "Terni in rete", la proposta è stata avanzata da consiglieri regionali di differenti schieramenti, in particolare Chiacchieroni, Barberini e Smacchi del Pd, Monacelli dell'Udc e Rosi di Fi. L'obiettivo della proposta bipartisan, dunque è nel recupero dei borghi e dei centri storici dei comuni di medie-piccole dimensioni, quelli non oltre 16.500 residenti e con altitudine sopra i 500 metri, dopo la loro ricostruzione post-terremoto.
"L'Umbria dispone di un eccezionale patrimonio in termini di cultura, storia, arte, tradizione, paesaggio e ambiente, con numerosi borghi e centri storici che, se recuperati, valorizzati ed effettivamente utilizzati, possono rappresentare un'attraente e vincente offerta turistica" hanno scritto i consiglieri nella proposta, come riporta ancora "Terni in rete".
Il modello cui si pensa è quello degli alberghi e delle residenze di ospitalità diffusa, in costante crescita in tutta Italia e particolarmente adatto alla realtà umbra. Un "modello di accoglienza rispettoso dell'ambiente e dell'identità dei luoghi, che consente ai turisti di immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali, godendo, oltre che dei servizi necessari, anche dell'accoglienza di un'intera comunità. I borghi e i centri storici recuperati possono quindi rivitalizzarsi mantenendo al loro interno una complessità di funzioni residenziali, commerciali ed artigianali" spiegano ancora i 5 consiglieri.
Tursimo di qualità, nuove opportunità di lavoro e di fare impresa, il tutto sfruttando il patrimonio edilizio e l'unicità del territorio umbro. La proposta di legge andrebbe a modificare il "Testo unico in materia di turismo" sostituendo, con le "residenze di ospitalità diffusa" l'attuale definizione di albergo diffuso perché, dicono i consiglieri regionali, "non esaustiva in termini di valorizzazione delle sue potenzialità e, soprattutto, rimasta priva di attuazione poiché collegata all'approvazione di un atto della Giunta regionale ad oggi non ancora adottato". Ora tocca alla giunta regionale valutare la proposta e, auspicabilmente, trasformarla in legge.

 

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