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Nonostante la flessione estiva provocata dal maltempo, la Provincia di Trento ha visto crescere del 50% le presenze turistiche dal 1987 a oggi. Sempre più stranieri e alberghi di qualità trainano il settore


Una rondine non farà primavera, si sa, ma è vero anche che una nuvola non fa inverno, soprattutto in Trentino. Secondo l'Osservatorio turistico della montagna, il maltempo (e forse in parte anche il cosiddetto meteo-terrorismo) ha provocato una flessione tra il 10 e il 12% nel movimento turistico trentino dell'estate 2014. Ma gli operatori locali possono riporre speranze nel medio-lungo periodo, dopo aver guardato i dati relativi agli ultimi 25 anni.
Il servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento, infatti, ha appena diffuso i dati relativi al turismo territoriale degli ultimi 25 anni, dal 1987 ai giorni nostri. Dati da cui emerge un aumento delle presenze del 50%. I dati, che si riferiscono agli esercizi alberghieri ed extralberghieri, indicano infatti che nel 1987 gli arrivi in Trentino si attestarono a 1.751.075, mentre le presenze furono 10.341.039. Nel 2013 i numeri sono sensibilmente cresciuti: raddoppiati gli arrivi, saliti a 3.450.620, e aumentate di un terzo circa le presenze con 15.482.582.
I vari indicatori della ricerca trentina evidenziano come la crescita del movimento turistico, per numero di presenze e anche per numero di persone occupate nel settore, sia stata costante negli ultimi 30 anni, con un sensibile aumento di turisti provenienti dall'estero: nel 1987 i turisti stranieri fecero registrare 2.506.992 presenze, quota quasi triplicata nel 2013, fino a 6.366.262. In forte aumento anche le presenze turistiche che arrivano da fuori Europa, con 50.562 presenze registrate nel 1985 passate nel 2013 a 206.991, rendendo il comparto ricettivo locale sempre più internazionale.
In particolare, indica lo studio, oltre un terzo delle presenze straniere proviene dalla Germania. Dagli anni Duemila, tuttavia, risultano in forte crescita i Paesi dell'Est Europa, in particolare la Polonia, la Repubblica Ceca e naturalmente la Russia. Molto migliorata, infine, la qualità dell'offerta alberghiera: nel 1997 il rapporto tra alberghi da tre stelle e oltre e quello degli alberghi a 1 e 2 stelle era pari a 2,2; nel 2013 lo stesso rapporto è triplicato e pari a 6,2. Non sarà certo un'estate negativa a invertire la buona rotta segnata in un quarto di secolo dal turismo trentino.

 

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