Di seguito alcuni tra i contributi estratti dal giornale della Stampa Estera di presentazione della Mostra "Camera con Vista" che ha previsto anche interventi di Ferruccio De Bortoli (Direttore "Corriere della Sera"), Ignazio R. Marino (Sindaco di Roma), On. Lia Quartapelle (Camera dei Deputati), Pierluigi Magnaschi (Direttore "Italia Oggi")
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CERNIERA TRA L'ITALIA E L'ESTERO
Il significato di "Camera con vista" è una sintesi perfetta di quello che rappresenta il ruolo della Stampa Estera In Italia. Questa associazione di corrispondenti ricopre da oltre 103 anni un ruolo fondamentale nella diffusione dell'immagine del nostro Paese, perché di fatto i corrispondenti sono i veri ambasciatori dell'Italia nei diversi Paesi. Hanno gli strumenti e le conoscenze per andare più nel profondo restituendo l'immagine vera di un Paese come il nostro. E proprio per questo diventano una voce autorevole e indispensabile.
La Stampa Estera di fatto è la cerniera che permette di far incontrare e dialogare sistemi culturali, sociali ed economici diversi. Ma è anche un alleato critico. Infatti, oltre a essere un ponte e un filtro indispensabile e autorevole assolve anche una funzione altrettanto strategica, quella appunto di "coscienza critica" che è poi nell'essenza stessa del giornalismo. Il rapporto con le realtà raccontate dai corrispondenti è un potente strumento di crescita, sia per chi opera nell'economia sia per chi lo fa in politica. I corrispondenti esteri, raccontandole o criticandole, ci danno gli strumenti per superare le nostre criticità.
Proprio per questo la realtà che raggruppa e facilita il lavoro di tutti i corrispondenti, cioè l'Associazione Stampa Estera, continua ad avere un ruolo determinante. È il fulcro intorno al quale molte iniziative prendono vita, è un luogo di dialogo e confronto costante ma anche luogo "di formazione" per imprenditori e istituzioni italiane. E spesso laboratorio dal quale nascono progetti interessanti che alla fine si traducono nella promozione di un'immagine corretta e spesso vincente dell'Italia.
Nell'anno dell'Expo che sta per iniziare tutto ciò ha un ruolo ancora più decisivo. Con le Olimpiadi invernali di Torino, i risultati sono stati straordinari: la stampa internazionale andò oltre lo sport e restituì un'immagine fortemente positiva che forse solo un'Olimpiade estiva avrebbe potuto fare. In quel caso si scelse di partire con largo anticipo con il coinvolgimento dei media esteri. Ma le Olimpiadi invernali duravano solo 15 giorni.
Monica Mailander Macaluso
Presidente e fondatrice di Mailander, agenzia di comunicazione, e comunicatrice di punta della Città di Torino prima e durante le Olimpiadi 2006
CAMERA CON VISTA - UNO SGUARDO DELLA STAMPA ESTERA SULL'ITALIA AUTENTICA
Una foto può fermare un momento, nell'attimo in cui accade. Può documentare un fatto e le sue emozioni. Ma tante volte le foto sono un simbolo che va molto al di là di quello che lo scatto fa vedere. Così è con le foto sull'Italia inviate in tutto il mondo dai fotoreporter, soci dell'Associazione Stampa Estera in Italia. Questo è l'attimo fuggente e folgorante che racconta l'intera mostra di foto, organizzata dalla Stampa Estera, dal 23 Aprile.
Dalla Stampa Estera non partono solo gli scatti dei fotoreporter che documentano la vita italiana in tutto il Mondo. La Sede della Stampa Estera è anche il luogo dove si fa l'immagine dell'Italia nelle televisioni, nei reportage sulle radio, negli articoli dei giornali stampati e su internet, oppure negli approfondimenti dei settimanali, delle riviste e dei tabloid. I 360 giornalisti provenienti da 50 Paesi della Stampa Estera a Roma, ma anche i 90 a Milano, rappresentano in questo momento 116 quotidiani, 30 periodici, 30 agenzie di stampa, 68 radio e 70 emittenti televisive. Questo piccolo e variegato esercito civile segue gli eventi dell'Italia con lo sguardo dei suoi spettatori, ascoltatori o lettori.
Partono proprio dalla Sede della Stampa Estera in Italia, le foto, che sono facili da fermare, da vedere e da "tradurre". Oltre alla bellezza delle foto dei nostri colleghi fotografi, queste foto sono anche un simbolo del lavoro di tutta la comunità della Stampa Estera. Per questa ragione abbiamo deciso di presentare la Stampa Estera in pubblico organizzando una Mostra di Fotografia proprio nella nostra Sede di Via dell'Umiltà.
L'Italia si può vedere in mille modi. Tutto dipende dal punto di vista.
Ma i corrispondenti dei media esteri, che vivono per qualche anno o anche per più tempo stabilmente in Italia, sono tra i migliori conoscitori dell'Italia. Perché la raccontano mentre la scoprono e lo fanno senza pregiudizi. Molti di questi giornalisti sono sempre alla ricerca di temi, fatti e incontri, osservano questo Paese e vogliono approfondire la sua conoscenza con letture, frequentazione di eventi o con viaggi in ogni angolo italiano. In questo modo, sono nella migliore posizione di andare oltre ai soliti luoghi comuni o pregiudizi sull'Italia che esistono fuori dai confini del Bel Paese. Sono i corrispondenti, che possono e dovrebbero fermare le immagini (per foto, video o parole) di un'Italia autentica, delle radici dell'identità di un Paese.
Per questa ragione, attraverso questi scatti, l'Italia ha bisogno e non può fare a meno di una comunicazione raffinata, sincera, di tanti canali attraverso i quali far passare i propri messaggi. L'Italia ha bisogno dei "suoi" corrispondenti dai media esteri.
PERCHÉ E A COSA SERVE ALL'ITALIA UNA STAMPA ESTERA?
In quale modo e in quali occasioni, l'Italia è presente nell'immaginario del Mondo e nell'opinione pubblica internazionale?
Ci sono le esportazioni, quasi 400 miliardi di euro all'anno. Il turismo conta circa 50 milioni di visitatori all'anno. L'Italia cerca di essere protagonista nel mondo della cultura. In politica europea ed estera, i governi italiani cercano di convincere tanti partner stranieri a investire qui, anche per finanziare il suo debito. Nel mondo della finanza, il Paese non solo vuole avere e mantenere un ruolo di peso sullo scenario internazionale, ma deve anche convincere, per trovare investitori.
Quali sono le esigenze di attualità, che portano l'Italia ad impegnarsi nella comunicazione verso l'estero?
Tra poco aprirà la Esposizione Mondiale, l'Expo di Milano, che cercherà di attirare milioni di visitatori dall'estero fino all'ottobre 2015. Nello stesso periodo, sta partendo anche la promozione dell'immagine di Roma che si candida a ospitare i giochi olimpici 2024. Dal novembre 2015, Roma punta ad attirare milioni di pellegrini che arriveranno per un Anno Santo straordinario.
A cosa serve l'Associazione della Stampa Estera?
Questa associazione organizza e mette insieme i corrispondenti dei media esteri (circa 360 a Roma, 90 a Milano). In questo modo, si offre una sponda per istituzioni, personaggi, protagonisti della politica, quando vogliono comunicare verso l'estero. Nello stesso momento, la Stampa Estera è una istituzione che aiuta a spiegare le esigenze giornalistiche dei corrispondenti esteri. L'Associazione organizza incontri con i protagonisti della vita pubblica italiana quando questo Paese è al centro dell'attualità. Per esempio è quanto avvenuto, molto a breve termine, con il Ministro dell'Economia durante la crisi dello spread italiano per permettere ai governi di dare risposte e replicare alle speculazioni sui mercati. La Stampa Estera comunque accende ogni giorno i suoi fari sull'Italia.
Per i nuovi corrispondenti stranieri, appena arrivati in questo Paese, che devono ancora orientarsi in Italia e trovare al più presto il modo per lavorare in modo proficuo, l'Associazione della Stampa Estera facilita l'inserimento nei meccanismi dell'informazione, facendo da tramite collettivo con le istituzioni italiane. E così rappresenta un punto stabile per il lavoro giornalistico dei corrispondenti e delle testate, al di là dei diversi governi e delle circostanze che cambiano spesso e velocemente.
In generale, per la vita pubblica italiana, La Stampa Estera rappresenta la continuità di un gruppo di corrispondenti stabili, che conoscono il Paese e offrono una copertura giornalistica affidabile, competente e che garantisce una lettura attenta degli eventi italiani. Così questa associazione di professionisti dell'informazione mette al riparo l'Italia da possibili rappresentazioni di inviati che arrivano per brevi periodi e talvolta offrono una lettura dei fatti nazionali frettolosa e stereotipata.
Come viene sostenuta la Stampa Estera dallo Stato Italiano?
Lo Stato italiano mette a disposizione della Stampa Estera uno stabile e rispettivi servizi, con sale conferenze e postazioni di lavoro, e personale qualificato che gestisce questa sede. Inoltre dallo Stato italiano sono garantiti i collegamenti con il circuito delle agenzie di stampa italiane e qualche postazione di computer. La Stampa Estera affronta con mezzi propri l'onere di organizzazione di conferenze ed eventi, e gran parte delle spese quotidiane, dall'acquisto dei giornali, fino all'allaccio di internet. La Stampa Estera, negli ultimi anni, è stata sostenuta da autorevoli sponsor per gli arredi ed impianti interni della Sede. Così, questa Sede è diventata biglietto di visita del "Made in Italy".
Perché avere una Sede per la Stampa Estera?
La Sede della Stampa Estera, con sale per conferenze, è da decenni un accreditato punto d'incontro con i giornalisti e con gli interlocutori italiani: numerosi eventi di attualità hanno come "teatro naturale" la sede della Stampa Estera. Del resto, dal punto di vista dei corrispondenti esteri, senza un luogo affermato, riconoscibile e stabile sarebbe quasi sempre un problema organizzare incontri: i corrispondenti devono coprire l'Italia da soli, senza molti mezzi e la sede dell'associazione rende possibile la selezione di appuntamenti e temi per facilitare il lavoro di racconto e promozione della vita italiana.
Una Sede aiuta, ancora di più nei tempi di crisi dei media, ad avere più corrispondenti in Italia, a Roma (o Milano). La sede offre servizi essenziali per i giornalisti che raccontano l'Italia, a qualcuno di loro anche permette una semplice postazione di lavoro, può servire a favorire professionalmente i free lance e garantisce condizioni di lavoro a giornalisti corrispondenti di media secondari di grandi paesi o corrispondenti di piccoli paesi. Senza una Sede della Stampa Estera ci sarebbe il rischio di vedere drasticamente ridotto il numero dei corrispondenti presenti in Italia, a danno della varietà della comunicazione sulla realtà italiana nel Mondo.
Avere una Sede centrale, nel quadrato della politica italiana, offre alla stampa internazionale un punto di appoggio e di vantaggio per giornalisti stranieri che seguono l'attualità nel centro della capitale. Inoltre offre anche la possibilità di essere un punto di riferimento per gli incontri diretti e condivisi con rappresentanti delle istituzioni italiane, senza coprire grandi distanze e senza frammentare le occasioni di confronto. Senza una Sede centrale, del resto, istituzioni e protagonisti della vita pubblica italiani rischiano di non avere contatti diretti con molti corrispondenti e media di ogni angolo del mondo.
Perché è importante per l'Italia tenere aperta questa "finestra"?
La Stampa Estera è un investimento per la comunicazione dell'Italia in tutto il Mondo. Garantire alla Stampa Estera una Sede centrale, con sale conferenze, postazioni di lavoro per giornalisti internazionali è un piccolo investimento di civiltà che entra a far parte e qualifica il principio della libertà di informazione nel Paese ma garantisce all'Italia la certezza di poter contare su una informazione libera, indipendente ma anche di mantenere un legame forte e affidabile con le opinioni pubbliche internazionali.
LA LIBERTÀ DEI GIORNALISTI (da Prima Comunicazione Online)
In una pagina della storia del Corriere della Sera si legge: "La lettura dei quotidiani esteri faceva saltare i nervi a Mussolini che intravedeva in tanta cattiva stampa lo zampino del Corriere, cioè di Albertini e dei suoi corrispondenti". Rileggendolo, questo brano di storia, ho avuto la sensazione che potesse andar bene per altri - per fortuna meno drammatici - periodi storici. Ma è stata soltanto una fuggevole sensazione. Un grande augurio ai colleghi della stampa estera, ai quali rivolgo l'invito di guardare al mio Paese anche al di fuori di troppi consolidati luoghi comuni. La vostra libertà è anche la nostra, e viceversa
Ferruccio De Bortoli, Direttore "Corriere della Sera"