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Il progetto intitolato all'antico agronomo cartaginese unisce la Sicilia e la Tunisia per un progetto turistico-culturale sulle vie del vino, da Selinunte al territorio punico


Ancora un progetto comune per il turismo tra Italia e Tunisia: dopo Cul.Tur.As ecco Magon. Promuovere la "cultura del vino" come radice comune dell'identità europea e mediterranea, espressione di un'esperienza millenaria che risale al mondo classico greco-punico-romano, e come fattore di sviluppo economico combinato alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche mediterranee e del patrimonio archeologico.
È questo lo spirito con cui è nato il progetto Enpi CBC Med di cooperazione transfrontaliera Magon "Le chemin de la vigne méditerranéen sur les traces de Magon entre la Sicile et la Tunisie".

Magon, cofinanziato dall'Unione Europea, prevede la realizzazione di un circuito turistico-culturale transfrontaliero basato sulla valorizzazione combinata del patrimonio archeologico, della cultura del vino e delle tradizioni enogastronomiche mediterranee, e si chiama così perché è intitolato all'agronomo cartaginese Magon autore di un trattato in 28 volumi che il Senato di Roma ordinò di portare nell'Urbe e tradurre in latino quando Cartagine venne conquistata al termine delle guerre puniche.

Il circuito turistico culturale Magon promuoverà i paesaggi dei territori della Sicilia occidentale tra l'antica città di Selinunte e la sua chora (territorio in greco), caratterizzati da una delle più vaste concentrazioni di vigneti d'Europa, e i paesaggi dei territori tra Cartagine e Kerkouane (i due siti archeologici riconosciuti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, con Kerkouane coinvolta anche nel progetto Cul.Tur.As). Il nuovo circuito Magon entrerà a far parte dell'Itinerario Culturale "Iter Vitis-Les chemins de la vigne" riconosciuto dal Consiglio d'Europa nel 2009, che fa riferimento alla storia e alla cultura del vino fin dalle sue antiche origini, e attraversa una straordinaria varietà di ecosistemi e di regioni viticole dal Caucaso all'Atlantico, lungo 13 Paesi (7 membri dell'Unione Europea e 6 non aderenti). Questo processo di valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli modellati dall'azione combinata della natura e dell'uomo in alcuni casi ha ottenuto il riconoscimento dell'Unesco che li ha inseriti nella Lista dei Patrimoni dell'Umanità.
Nello specifico, il progetto "Magon", come spiega ad ANSAmed il responsabile Franco Aurelio Coppola di Associazione Strada del Vino Terre Sicane, si propone di realizzare due "nodi territoriali" della rete degli itinerari turistico-culturali "Iter Vitis", uno nella Sicilia sudoccidentale e uno nel nord-est della Tunisia, connessi da un comune patrimonio di eredità che fa riferimento all'antica frontiera mediterranea tra Selinunte e Cartagine.
Il progetto è coordinato dall'Associazione Strada del Vino Terre Sicane, insieme all'Associazione internazionale Iter Vitis les chemins de la vigne, Associazione Nazionale Città del Vino, Parco archeologico di Selinunte-Cave di Cusa, Soprintendenza per i Beni Culturali e ambientali di Agrigento, Assessorato dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea Soat di Sciacca e Chambre syndicale nationale des producteurs des vins, bières et alcools (Union Tunisienne de l'Industrie du Commerce et de l'Artisanat - Utica), Agence pour la Mise en Valeur du Patrimoine et de Promotion Culturelle (Amvppc), Federation Tunisienne des Agences de Voyages et de Tourisme e Institut National de Patrimoine (Inp).

 

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