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Tallinn

L'analisi della capitale estone, dove da un anno i mezzi pubblici sono gratuiti per i residenti. Non è tutto rose e fiori, ma i risultati sono incoraggianti
È passato un anno da quando Tallinn, la capitale dell'Estonia, è diventata la prima grande città a rendere il trasporto pubblico locale gratuito per i residenti. Un anno in cui è stato possibile osservare risultati ed effetti di tale innovazione, così da comprendere cosa ha funzionato e cosa andrebbe modificato, migliorato o superato.
A offrire un'articolata analisi del caso Tallinn è Citiscope.org, portale che si occupa di tematiche legate all'innovazione delle città globali, e che ha studiato la soluzione estone mettendola a confronto con altri esperimenti tentati altrove. "I funzionari della città hanno fatto predizioni gonfie d'orgoglio sui risultati. Una marea di nuovi passeggeri sui bus e i tram di Tallinn, qualcosa come il 20% in più. Emissioni di carbonio in picchiata perché gli automobilisti lasciano le macchine a casa. E residenti a basso reddito con un nuovo accesso ai lavori che prima non potevano permettersi per via dei trasporti. Come ama dire il sindaco Edgar Savisaar, portare a zero i costi di trasporto è stato per alcune persone come ricevere una tredicesima" scrive Citiscope.
Ma le cose non sono così semplici. È vero che questa città di 430.000 persone si è affermata come leader di un nascente movimento a favore dei trasporti gratuiti, ospitando due conferenze per funzionari pubblici, ricercatori e giornalisti provenienti da tutta Europa. Ed è vero che secondo un sondaggio tra i residenti 9 su 10 sono contenti e soddisfatti dell'iniziativa. "Ciò che è meno chiaro, nel primo anniversario del transito gratis a Tallinn, è se ha effettivamente cambiato così tanto il modo di spostarsi" afferma l'analisi.
Secondo il sindaco, il traffico sulle arterie principali sarebbe calato del 14% rispetto all'anno precedente. "Ci viene chiesto spesso perché stiamo offrendo il trasporto pubblico gratuito" ha dichiarato Savisaar in una riunione di funzionari provenienti da Europa e Cina nello scorso mese di agosto. "In realtà è più opportuno chiedere perché la maggior parte delle città del mondo ancora non lo fa".
Ma i ricercatori del Royal Institute of Technology in Svezia, che stanno valutando il progetto, hanno riscontrato risultati più modesti di quelli indicati dall'amministrazione comunale. L'aumento dei passeggeri sarebbe solo del 3%, in parte dovuto al miglioramento del servizio più che alla sua gratuità, che avrebbe influito solo per l'1,2%, e neanche la velocità del traffico metropolitano sarebbe mutata. Le persone utilizzerebbero di più i mezzi pubblici invece di andare a piedi, secondo lo studio svedese, e la gratuità sarebbe solo la seconda soluzione migliore per scoraggiare l'uso delle auto, dopo interventi come l'aumento del prezzo di parcheggi e carburanti.
Tuttavia, i ricercatori svedesi hanno anche scoperto dati estremamente positivi. Ad esempio che il quartiere che ha avuto i maggiori incrementi nell'uso dei pullman è Lasnamäe, una zona densamente popolata, con elevato tasso di disoccupazione e una folta minoranza etnica di russi: qui l'utilizzo del tpl è cresciuto del 10%.
Tallinn non è la prima città a tentare un simile esperimento. In tutta Europa, un certo numero di piccole città hanno fatto la stessa cosa, a partire dalla fine degli anni '90. Casi simili si sono visti a Templin, in Germania, o in Francia, con centri come Châteauroux e Aubagne: in tutti questi territori, l'utenza del trasporto pubblico locale è aumentata notevolmente con l'azzeramento del costo dei biglietti. Il caso più noto è quello di Hasselt, in Belgio: dopo la gratuità stabilita nel 1997, l'utenza è più che decuplicata. Una crescita persino eccessiva, insostenibile, tanto che alla fine l'amministrazione di Hasselt ha reintrodotto lo s corso anno delle tariffe da 0,60 €, anche se studenti anziani e altre categorie sociali continuano a viaggiare senza dover pagare.
Ma Tallinn è un caso diverso, essendo la prima capitale europea ad adottare un simile sistema. E infatti anche i risultati positivi sono differenti (non solo quantitativamente): per esempio, ha incoraggiato 10.000 persone a prendere la residenza in città nel 2013 (il triplo di quanto successe nel 2012). Fattore da non trascurare, visto che i nuovi abitanti (i non residenti e i turisti devono pagare un biglietto da 1,60 €) hanno portato con le loro tasse 10 milioni di euro nelle casse comunali. "Se tutti i nuovi residenti pagassero le tasse" ha detto il vicesindaco Aas "i costi del progetto di trasporto gratuito sarebbero già coperti".
Certo, la riuscita del progetto sarebbe impensabile in città come Londra, dove i biglietti rappresentano l'85% dei ricavi del tpl (a Tallinn i ricavi erano al 70% sovvenzionati dall'amministrazione pubblica, ora lo sono al 96%). Ed è altrettanto evidente che bisognerà aspettare ancora per avere numeri e dati oggettivi di lungo periodo, e per scoprire se Tallinn finirà con imitare il modello Hasselt. Ma se la questione verte solo sulla sostenibilità economica del progetto, la migliore risposta è nelle provocatorie parole del vicesindaco Aas: "Perché, l'istruzione e la sanità pubbliche sono sostenibili?".

 

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(Fonte foto: http://travelswithabuspass.blogspot.it/2011/05/tallinn-local-buses.html)

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