Intervista a Giancarlo Caratti, vicecommissario Ue a Expo Milano: "L'Unione Europea lavora per far emergere potenzialità e identità dei singoli Paesi". Sulla Bolkestein, Caratti spiega: "È una direttiva, i poteri applicativi spettano all'Italia non alla Ue"
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In occasione del Philip Kotler Marketing Forum di venerdì 15 maggio alla Bicocca di Milano, abbiamo intervistato Giancarlo Caratti, vicecommissario generale dell'UE al World Expo 2015 e a capo della Task Force UE per l'Esposizione milanese.
Secondo Caratti, in un mercato turistico globale in cui l'Europa viene vista spesso come una destinazione unica pur tra le differenze dei e nei singoli Paesi, la "forza" dell'Unione Europea "sta proprio nell'unire nelle diversità dei diversi Paesi". "Noi cerchiamo di mantenere un quadro di minima regolamentazione per fare emergere quelle che sono le grandi potenzialità e identità dei singoli Paesi" spiega il vicecommissario.
Nello specifico, sulla nota direttiva Bolkestein che ha incontrato molte proteste in Italia, come quelle del settore balneare, Caratti riconosce che regole uguali per realtà diverse possono creare sperequazioni. "Infatti" replica "ci sono diversi tipi di 'leggi', chiamiamole così, europee. Ci sono i regolamenti, che si applicano subito dal momento in cui vengono promulgati, e ci sono le direttive, che lasciano spazio ai Paesi di applicarle secondo quelle che sono le necessità e le realtà dei territori. La direttiva sui servizi, chiamata Bolkestein, è appunto una direttiva, quindi i poteri applicativi sono definiti dall'Italia e non dall'Unione Europea".
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