Secondo uno studio della Camera di Commercio di Monza e Brianza, gli hotel rinomati aggiungono valore ai brand territoriali: 300 milioni da Villa d’Este a Cernobbio
Può un albergo portare un valore aggiunto al territorio in cui si trova, con un’apparente inversione dei ruoli tra cause ed effetti? Può, eccome, a quanto risulta da un’indagine dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza che, per il progetto Economic Reputation Index, ha provato a calcolare quanto “valore aggiunto”, in termini economici, può trarre un territorio dalla presenza di un noto albergo.
E così, si scopre che Villa d’Este, prestigioso hotel sul lago di Como, porta a Cernobbio un valore di 300 milioni di euro; Castello Odescalchi ne porta 245 a Bracciano, e Villa San Michele garantisce un valore aggiunto di 180 milioni di euro al territorio di Fiesole.
A influire su questo processo sono parametri come la vivacità economica e imprenditoriale e la conoscibilità dei luoghi (messa a confronto con territori analoghi privi di strutture rinomate), così come la presenza in questi hotel di appuntamenti prestigiosi come il Forum Ambrosetti ospitato annualmente da Villa d’Este; Castello Odescalchi, per fare un altro esempio, può vantare di aver ospitato le nozze di celebrità italiane e internazionali, come Eros Ramazzotti e Tom Cruise.
La stima elaborata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza si basa sulla metodologia dell’Anholt Brand Index, è elaborata su dati del Registro Imprese, di Istat, dei siti web ufficiali e dell’Eurostat. E in base all’analisi, non sono solo gli alberghi di prestigio, ma anche i ristoranti dei grandi chef a divenire moltiplicatori del valore di un brand territoriale: secondo l’Economic Reputation Index, ad esempio, il ristorante dello chef Gianfranco Vissani porta a Baschi (Terni) 200 milioni di euro di valore in reputazione. Un valore letteralmente aggiunto al territorio grazie all’eccellenza delle strutture ricettive.