Luogo condiviso, spazio del possibile in cui le ragioni dell'architettura, del territorio e dell'ambiente dialogano con quelle dello sviluppo economico. Questa la sintesi del Padiglione Italia, curato da Luca Zelvi alla 13ª Mostra Internazionale dell'Architettura alla Biennale di Venezia (l'inaugurazione è fissata il 29 agosto).
La riflessione intorno alla quale gravita il percorso del Padiglione Italia è il rapporto tra crisi economica, architettura e territorio, e vuole tradursi in un nuovo progetto di crescita del sistema Paese.
Il percorso del Padiglione Italia si articola in tre passaggi narrativi: l'oggi, il domani, la sfida.
L' OGGI
L'oggi, narrazione del rapporto tra architettura, crescita, innovazione e industria: da Adriano Olivetti all'Architettura del Made in Italy.
L'esperienza di Olivetti del secondo dopoguerra è un modello d'integrazione tra politica industriale, politiche sociali e promozione culturale che dialogano nella proposta di una strada innovativa nelle trasformazioni del territorio. Negli anni '50, l'industriale coinvolge i più geniali architetti e designer, facendo di ogni complesso un'opera d'arte. L'Italia e il mondo hanno guardato con stupore all'esperienza olivettiana, a Ivrea come città-fabbrica virtuosa e al modello industriale come incontro tra utopia e successo economico. La visione di Olivetti diventa il punto chiave per ricominciare a scrivere il futuro del Paese, riflettendo sul rapporto tra architettura, economia e territorio. Negli ultimi anni alcuni marchi di eccellenza del Made in Italy hanno seguito l'esempio olivettiano costruendo spazi ideati da progettisti attenti alla poetica dei luoghi e degli oggetti, alla vita delle persone, alla sostenibilità ambientale.
IL DOMANI
Il domani, la proiezione verso il futuro, la sfida di Expo 2015: nutrire il pianeta, una riflessione tra territorio e ambiente, città e produzione agricola.
La nutrizione sarà il tema centrale dell'Expo 2015: obiettivo è ridefinire il concetto di comunità sostenibile e il rapporto tra città e campagna, industrializzazione e produzione agricola, Paesi sviluppati e in via di sviluppo. Il Padiglione Italia diviene luogo di narrazione dell'Expo in cui progettisti, imprenditori e politici si confrontano sulle questioni del vivere e dell'abitare. Un?era di passaggio complessa, in cui la questione degli approvvigionamenti energetici è centrale, e pratiche quali la riduzione del consumo di suolo naturale e la rigenerazione delle città sono sfide cui non ci si può sottrarre. Così al Padiglione Italia sono illustrati esempi di realizzazioni italiane che si muovono nelle direzioni virtuose: la riqualificazione di insediamenti esistenti attraverso l'inserimento di attività produttive di nuova generazione.
LA SFIDA
La sfida, ovvero lo spazio del Padiglione Italia, energeticamente autosufficiente: un prototipo per un nuovo modo di abitare.
Sulla scorta di quanto messo in evidenza dalle tematiche dell'Expo, l'allestimento del Padiglione Italia diventa esempio di sperimentazione. Il padiglione simula la costruzione di un ecosistema produttivo in cui i bisogni fondamentali dell'uomo (riparo, acqua, cibo ed energia) sono messi a sistema in un ciclo chiuso che garantisce l'autosufficienza, minimizzando la produzione di scarti. Nell'allestimento si mostra una serie di comportamenti virtuosi per l'ambiente: razionalizzare l'uso dell'acqua attraverso sistemi di depurazione naturale, prevedere un uso produttivo della vegetazione, in termini di qualità ambientale (comfort climatico e acustico), alimentare e sociale (l'orto, il giardino e l'allevamento di piccoli animali).
Il Padiglione Italia diviene così il racconto della nostra storia, la proiezione del futuro con Expo e immagine concreta di un mondo sostenibile e in equilibrio. Dal 29 agosto al 25 novembre a Venezia per la Biennale d?Architettura.