La più celebre compagnia low cost si appella al governo Letta per chiedere l’attuazione di un Piano che garantirebbe 37 milioni di passeggeri e 37 mila posti di lavoro
In attesa delle iniziative provenienti dalle istituzioni, e in attesa dell’attuazione del noto Piano Gnudi, è Ryanair a proporre al governo italiano un “Piano per salvare il traffico e il turismo in Italia”. La compagnia aerea irlandese, leader in Italia per numero di voli e di passeggeri, ha infatti diffuso un comunicato stampa per manifestare le proprie proposte per il rilancio del nostro settore turistico.
Ryanair si appella quindi “al nuovo Governo italiano affinché accetti il suo piano turistico, che aveva presentato a settembre 2012, e che potrebbe vedere il suo traffico italiano crescere da 24 milioni a 37 milioni di passeggeri all’anno entro il 2018 e sostenere oltre 37.000 posti di lavoro ‘in loco’ in 25 aeroporti italiani”. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, la compagnia low cost mette sul campo due proposte: aprire 5 nuovi scali sul territorio italiano e lanciare nuove rotte negli aeroporti del nostro Paese.
“Dall’inizio del 2013 (gennaio-aprile)” spiega il comunicato ufficiale “il traffico passeggeri degli aeroporti italiani è diminuito di 2,2 milioni (un crollo di -5.4%), con la perdita di 500.000 turisti internazionali che spendono, e 330 milioni di euro di perdite in entrate turistiche”. Una situazione molto complicata, che secondo Ryanair potrebbe trovare una soluzione grazie all’apertura di nuovi scali e nuove rotte aeree. A nome della compagnia, da Roma Michael Cawley ha affermato con fierezza: “Come compagnia aerea numero 1 in Italia e con 175 nuovi aeromobili ordinati, Ryanair è la sola compagnia aerea che può portare crescita. Crediamo che lavorando con Ryanair e altre compagnie aeree, il nuovo Governo italiano possa accrescere velocemente il traffico e il turismo, oltre ai posti di lavoro, dato che il turismo è uno dei pochi settori che reagirà istantaneamente agli stimoli”. Proprio sul tema dell’occupazione, i 37.000 posti di lavoro cui si fa riferimento si basano su una ricerca dell’Aci, secondo cui per ogni milione di passeggeri negli aeroporti internazionali si crea lavoro per circa 1.000 persone.
La compagnia aerea – che ha recentemente annunciato l’acquisto di 175 nuovi aeromobili Boeing, in Italia può vantare più di 1600 voli giornalieri (oltre 500.000 all’anno) da 57 basi che collegano 180 destinazioni in 29 paesi e 59 rotte domestiche dai 22 aeroporti italiani. Una potenza considerevole, che ne fa la compagnia numero uno in Italia, oltre che una realtà con un crescente peso politico.
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