Dal 13 al 26 luglio prossimi, il Napoli di De Laurentiis si trasferirà a Dimaro, nel Trentino, per il ritiro precampionato. Oltre un milione di euro il ritorno economico diretto per una cittadina che ha una lunga esperienza in tal senso, e che abbina volontariato e accoglienza
Dimaro è un piccolo centro della provincia di Trento che ha una lunga esperienza con i ritiri delle squadre di calcio, avendo ospitato in passato società come il Livorno, il Siena e il Bologna.
Un’esperienza che è certamente tornata utile a partire dal 2011, quando Dimaro ha ospitato per la prima volta una big del campionato italiano di Serie A, il Napoli. Una grande squadra, che quest’anno è stata seconda solo alla Juventus, e che ha stipulato con Dimaro un contratto pluriennale (la prima volta degli azzurri fu nel 2011, per ora il contratto ha una scadenza prevista per il 2014) per effettuarvi i propri ritiri estivi; e una squadra che può vantare milioni di tifosi, non solo in Italia, è sicuramente un’ottima leva per il marketing territoriale di una località come Dimaro.
Come conferma Romedio Menghini, sindaco di Dimaro: “In media, avremo circa 2000 ospiti al giorno per due settimane, ovvero tutta la durata del ritiro”.
In un Comune che supera di poco i 1000 abitanti, un numero assolutamente straordinario.
“Sì, possiamo dire che il ritorno economico generato dal ritiro del Napoli è determinante per tutta la nostra stagione estiva: una presenza così massiccia e garantita per due settimane non può che avere effetti positivi per tutto il territorio. Considerando una spesa anche contenuta di ogni tifoso, diciamo di 50 euro a testa al giorno, è chiaro che Dimaro ha molto da guadagnare”.
Calcolando, infatti, 50 euro per 2000 persone per due settimane, la cifra complessiva è sensibilmente superiore al milione di euro. Una cifra che i tifosi che arrivano da Napoli a Dimaro spendono nella vostra città e nelle vostre attività commerciali, ristorative e alberghiere.
“Sì, ma non arrivano solo da Napoli. Essendo in Trentino, siamo facilmente raggiungibili dai tifosi napoletani che vivono in Svizzera, in Austria, in Germania, insomma nei Paesi dove c’è stata immigrazione. I tifosi azzurri arrivano da ogni parte, anche dagli Stati Uniti: e con il passare del tempo si è instaurato un rapporto di amicizia con loro, che sono per lo più famiglie di tifosi. Noi trentini siamo un po’ chiusi all’inizio, ma poi ci apriamo, e così è stato con i napoletani. Del resto anche Dimaro ha una storia di emigrazione, verso il Cile. E infatti anni fa mi arrivò un’email da parte di un concittadino emigrato in Cile che volle farci le congratulazioni: aveva saputo del ritiro da un giornale locale, grazie anche alla presenza nel Napoli del cileno Vargas, e sapere che dall’altra parte del mondo si parlava di Dimaro è stata una bella soddisfazione”.
Qual è l’impegno dell’amministrazione e della popolazione di Dimaro per ospitare questi eventi?
“Noi siamo in contatto con Trentino Marketing – Visit Trentino, sono loro che gestiscono gli aspetti economici con la società Napoli. Da parte nostra, lavoriamo per fornire al Napoli le strutture, come il campo e il teatro, e per renderle migliori possibili. Ci occupiamo quindi della pulizia, della sorveglianza e del controllo di tutte le strutture”.
E come riuscite a garantire questa mole di lavoro senza pesare sulle casse comunali?
“Con i volontari. Ci sono tantissime persone che prestano servizio in modo volontario e gratuito, per consentire l’efficienza necessaria a costo zero. Ovviamente il lavoro di ogni singolo volontario è prezioso, e a loro vanno tutti i ringraziamenti”.
Rapporti umani, lavoro, impegno, passione, condivisione e accoglienza: gli ingredienti fondamentali per ogni attività di marketing territoriale ci sono tutti, a Dimaro.
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