Dopo l’accorpamento degli ambiti in favore della semplificazione di gestione, Franceschini annuncia che saranno istituiti i responsabili del Paesaggio: il primo passo è far approvare dalle Regioni i piani regionali di salvaguardia paesaggistica
All’inizio del 2016, il MiBACT ha riformato le Soprintendenze, gli organi periferici del ministero dipendenti dalle Direzioni generali. La riforma ha cambiato il modo di “raggruppare” le Soprintendenze, che prima erano a base regionale e suddivise in funzione dell’ambito di competenza (archivistica, beni archeologici, beni architettonici e paesaggistici, beni storici, artistici ed etnoantropologici) e ora sono suddivise in base al territorio (città, province) ma sono dette “Soprintendenze Uniche” perché raggruppano i vari ambiti di competenza. In pratica, come ha scritto Massimo Montella sulla Stampa lo scorso febbraio, prima vigeva “un modo di operare per cui il muro di un edificio è affare della soprintendenza architettonica, mentre l’affresco che lo copre spetta a quella storico-artistica e alla archeologica le indagini al di sotto del pavimento”, mentre la riforma ha voluto semplificare questo approccio.
In questi giorni, la riforma delle Soprintendenze è tornata d’attualità per un’ulteriore innovazione proposta dal ministro di Cultura e Turismo, Dario Franceschini: “Tutte le Soprintendenze uniche avranno per la prima volta un responsabile Paesaggio” ha detto Franceschini, intervenendo alla riunione dell’Osservatorio Nazionale per la Qualità del Paesaggio. Spiegando la novità, Franceschini ha detto che il suo ministero “sta lavorando con le regioni perché tutte in tempi rapidi approvino, sull’esempio della Puglia e della Toscana, i piani paesaggistici regionali, strumenti fondamentali che aiutano a salvaguardare il territorio e a rendere più veloci e trasparenti le diverse autorizzazioni e i diversi atti amministrativi”.
Durante l’incontro del 17 maggio sono stati affrontati alcuni degli aspetti più significativi della pianificazione paesaggistica: la promozione e l’attuazione dei piani paesaggistici, la compatibilità con i piani casa e il rafforzamento del ruolo delle soprintendenze, “in modo che possano corrispondere in modo sempre più puntuale al compito istituzionale di offrire un efficiente servizio ai cittadini” sottolineano dal MiBACT. Naturalmente i nuovi responsabili del paesaggio non saranno taumaturghi che con la loro presenza risolveranno tutti i problemi legati alla valorizzazione e alla tutela dei paesaggi italiani, tuttavia nei prossimi mesi (e anni) si potrà “misurare” l’incidenza dei nuovi responsabili e anche della riforma sulle Soprintendenze Uniche.
Claudio Pizzigallo
Twitter @pizzi_chi
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