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Da sempre i miti e le leggende stuzzicano l’immaginario collettivo, suscitando curiosità e creando un alone di mistero intorno a personaggi e luoghi.


A Cosenza, narra la storia che nel 410 d.C., dopo aver saccheggiato Roma, abbia sostato il re dei Visigoti, Alarico, il quale decise di fermarsi nella città dei Bruzi per poi ripartire alla conquista del Sud. Il sovrano però si ammalò e morì, non potendo proseguire il suo viaggio. Qui termina la storia e inizia la leggenda: Alarico viene sepolto nel fiume Busento con la sua armatura, il suo cavallo e tutto il suo tesoro. Per compiere tale operazione vennero utilizzati migliaia di schiavi che deviarono persino il corso del fiume, i quali poi vennero brutalmente uccisi al fine di non rivelare a nessuno il luogo di sepoltura.
La leggenda di Alarico è stata raccontata anche in letteratura e ciò ha contribuito ancora di più ad alimentare il mito. Attualmente a Cosenza è stata presentata la strategia che porterà agli scavi per il recupero del leggendario tesoro, un’operazione che costerà poche migliaia di euro ma che porterà visibilità e susciterà l’attenzione di molti. Le operazioni di ricerca del regale tesoro, che stando alle testimonianze letterarie ammonterebbe a circa 250 tonnellate d’oro e 150 d’argento, si divideranno in quattro fasi, al fine di delimitare le aree dove sarà più probabile trovare l’ambito bottino.
Questa iniziativa coinvolgerà Cosenza e il suo hinterland, in particolare la zona tra Mendicino e Carolei e stando agli studi effettuati la leggendaria camera sepolcrale di Alarico potrebbe trovarsi a soli 5-7 metri di profondità.
La presentazione del progetto ha suscitato l’interesse e la curiosità di molti e sicuramente donerà alla città di Cosenza notorietà, così come altri miti e leggende hanno saputo diventare un forte richiamo turistico, basti pensare a Nessie, il leggendario mostro di Lochness. Tesoro sì o tesoro no, questa azione di avvio degli studi e degli scavi per la ricerca è una scaltra azione di marketing per la città dei Bruzi, che negli ultimi anni ha incrementato la sua attrattività puntando sulla cultura, sull’arte e sugli eventi. L’immagine del personaggio storico e il suo leggendario tesoro potrebbero diventare un brand per la città, creando una serie di attrattive legate proprio ad Alarico. Qualora il tesoro dovesse essere realtà, il richiamo turistico potrebbe essere internazionale, con una conseguente ricaduta sull’economia locale. Dunque gli occhi degli archeologi sono puntati su Cosenza, alla ricerca di un tesoro perduto e di una storia tra mito e realtà che in ogni caso vale la pena di conoscere e raccontare.

 

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Twitter @CalominoDebora

 

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Nella foto in alto, "Death of Alaric" di Heinrich Leutemann (1824-1904). - Scanned from Ridpath, John Clark. Ridpath's Universal History. Section XII, p. 342.. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Death_of_Alaric.jpg#/media/File:Death_of_Alaric.jpg

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