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Fino al 26 maggio 2019 il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ospita le creazioni del Maestro torinese: dalle auto da sogno (Miura, Marzal e Statos) alle utilitarie fino all'elicottero ultraleggero

Marcello Gandini ha firmato una rivoluzione fatta di stile, forme e colori in grado di sovvertire l'architettura dell'automobile e influenzare il car design dalla fine degli anni '60 del Novecento ai giorni nostri. Oggi il Maestro torinese ha 80 anni e fino al 26 maggio 2019 il MAUTO - Museo Nazionale dell’Automobile di Torino gli dedica la mostra intitolata "Marcello Gandini. Genio Nascosto" che ben riassume lo stile di un uomo creativo e visionario.  

Marcello Gandini e Giosuè Boetto Cohen

Dalla sua matita sono uscite dream car come le Lamborghini Miura e Marzal, la Lancia Stratos o le Alfa Romeo Carabo e Montreal: creazioni mai viste fino a quel momento, progetti innovativi sia dal punto di vista dell’estetica che dell’ingegneria, icone di stile ambite dal jet set di tutto il mondo. Eppure una parte della sua genialità non gli viene, immediatamente, associata. Alcune idee, a cui lui tiene moltissimo, sono meno celebrate di altre, come quelle della Renault Supercinque o della Citroen Bx, city car pensate per essere affidabili e funzionali e che hanno avuto un successo planetario. 

“Gandini non ama celebrare le sue creazioni. È un tratto di carattere, che non è mai cambiato nel tempo. Quello di cui Gandini ama parlare è ciò che non è ancora riuscito a creare, dell’oggi e del domani. Cercando di seguire questo spirito abbiamo lavorato a questa mostra. Raccoglie tutte le sue automobili più importanti e la loro storia, ma anche idee meno conosciute, o mai prodotte, a cui Gandini riconosce un valore altrettanto alto” racconta il curatore Giosuè Boetto Cohen. L'obiettivo dell'esposizione è raccontare il designer, il progettista, il visionario, e farlo attraverso alcune delle sue più importanti creazioni: dalle sagome modellate delle berlinette sportive firmate dallo stilista durante la sua permanenza alla Bertone, alle linee compatte delle city car; dai progetti, solo pensati e mai realizzati, per riorganizzare la fabbrica e i modi di produzione, ai camion, le moto, addirittura un elicottero, ultraleggero e straordinariamente maneggevole. Si tratta del terzo capitolo di una serie di grandi mostre che il Museo Nazionale dell’Automobile ha dedicato ai più noti e innovativi car designer del XX secolo. Un progetto volto a indagare le loro esperienze personali e professionali e i contesti nei quali sono nate e sviluppate le idee che li hanno resi famosi nel mondo.

Alfa Romeo Montreal Marcello Gandini

“Dopo le due fondamentali esposizioni dedicate a Giorgetto Giugiaro e a Leonardo Fioravanti, la ricerca del Museo affronta ora la figura di Marcello Gandini, certamente la più complessa, e per certi versi leggendaria, per quel mondo del design da sempre alla ricerca di esempi di pensiero davvero autonomo e rivoluzionario. In lui la cultura internazionale del design riconosce l inarrestabile capacità di proporre prodotti iconici che, pur innovatori in chiave intimamente meccanica (quella scuola torinese che si identifica nel coraggioso percorso di Nuccio Bertone), con Gandini irrompono al di fuori dei confini tematici del car design, dialogando con la pop art, con la mitologia della conquista dello spazio, con il fashion design” dichiara il presidente del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, Benedetto Camerana.

La mostra, curata da Giosuè Boetto Cohen – giornalista e per molti anni regista de “La storia siamo noi” – è articolata in due parti: la prima, ricca di documenti originali, oggetti e filmati, presenta la storia e la produzione di Gandini. Mike Robinson – direttore dello Stile Bertone negli anni più recenti – vi ha contribuito con concetti e illustrazioni. La seconda parte del percorso è una parata di stelle, con tutte le show car più famose ed alcuni veicoli inconsueti. Protagonista è la Stratos Zero presentata al Salone di Torino del 1970, giunta al MAUTO da una collezione privata americana. Ma eccezionale è anche la presenza dei prototipi Lamborghini Marzal (in prestito dalla Svizzera), Alfa Romeo Montreal 1967 e Alfa Romeo Carabo (entrambi dal Museo Storico di Arese). Accanto alle one-off e modelli di studio provenienti dalla ex Collezione Bertone e oggi di proprietà ASI, spiccano vetture memorabili come la Maserati Khamsin, una delle più conosciute auto del Tridente, e la Lancia Stratos HF, autentico mito dell’automobilismo sportivo.

 Foto di Margherita Borsano

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