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Se ripensiamo a sei anni fa, quando abbiamo iniziato l’avventura editorial-digitale di Marketingdelterritorio.info, ci sorprende quanto sia mutato il panorama della comunicazione territoriale e turistica. E fortunatamente anche la cultura del turismo.

Dal luglio 2012, il nostro ministero di riferimento, che noi da sempre vorremmo autonomo e con deleghe piene, è stato gestito prima da Gnudi, poi da Bray, per arrivare alla lunga “era Franceschini” e infine, dopo il breve passaggio di Bonisoli, a Centinaio, che nell'ultimo consiglio dei ministri ha ottenuto di spostare le competenze dai beni culturali alle politiche agricole. Sempre in attesa di una riforma del Titolo V della Costituzione.

Se dalla politica volgiamo lo sguardo alla comunicazione pura, i cambiamenti sono persino più significativi. I social network sono profondamente mutati, così come la fruizione del web e l’impatto di Internet nel rapporto tra territori e persone, sia residenti sia in visita.

Il racconto e il linguaggio del turismo sono cambiati. Ed in meglio. Fine di quello da cartolina (se si vuole un turismo di qualità), largo all’esperienza ad ai canali più immediati per raccontarla. E fortunatamente, infine, in questi anni è cambiato il turismo, la sua industria, il suo fatturato, l’importanza riconosciuta a questo comparto da chi viaggia e da chi accoglie.

In tutto ciò, siamo orgogliosi di essere ancora qui, sei anni fa come allora, a raccontare ogni giorno quanto di buono c’è in Italia, in Europa e nel mondo, per lo sviluppo di un marketing territoriale consapevole, sostenibile e sempre orientato al futuro. Abbiamo intrapreso un “cammino digitale” e continuiamo ad andare avanti, per il semplice fatto che questa è l’unica direzione possibile. E lasciateci dire che la continua crescita del nostro giornale è qui a dimostrarci che, forse, abbiamo ragione.

 

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