Mare d’inverno e outdoor alle Cinque Terre, Pop art a Sarzana e l’immancabile Torre di Pisa
Per chi ama il mare ma abita all’ombra delle montagne, l’inizio dell’anno nuovo è sempre uno scoglio. Gli amici propongono soluzioni montane, invogliati dalle nevicate e dai caminetti intorno ai quali riunirsi, come del resto confermano anche i dati. Quest’anno non me la sono sentita di affrontare freddo, ghiaccio e neve e ho deciso di iniziarlo insieme a mia moglie, con la quale condivido anche la passione per il rumore delle onde e il profumo del vento carico di iodio, alla scoperta di natura, cultura e storia ma anche di temperature più miti. La riviera di Levante in Liguria ci è sembrato il giusto compromesso, partendo da Torino e avendo una settimana scarsa per ricaricare le batterie e fare il pieno di luoghi da vedere e gustare.
CAPODANNO IN RIVA AL MARE
Le regole per il “cenone” sono sempre le stesse, non pensate che al mare si trovi posto a tavola all’ultimo minuto. Sicuramente si trova un po’ più parcheggio rispetto al periodo estivo, ma i turisti non mancano. Siamo partiti con netto ritardo dal Piemonte e dopo una breve cenetta consumata a Rapallo in orario spagnolo, ci siamo fiondati in macchina raggiungendo Recco giusto in tempo per il conto alla rovescia. Accolti dalla folla intenta a gustare cioccolata e zabaione offerti dalla Pro loco, ci siamo posizionati sul lungomare da dove si potevano ammirare i fuochi d’artificio riflessi sulle onde. Dopo il brindisi di rito, incuranti della leggera e intermittente pioggia, ci siamo lasciati trascinare dalla più classica delle colonne sonore garantita da un dj locale posizionato sotto un tendone. Temperatura esterna alle due del mattino del primo dell’anno: 13 gradi.
Il primo gennaio serve per riprendere le forze e ci siamo limitati ad una passeggiata tra il lungomare di Chiavari – città in cui abbiamo fatto base per questa breve vacanza – e il centro pedonale con i suoi portici e le piazzette, attraversati dal trenino turistico e ancora piene di luminarie pronte a far luce sugli imminenti saldi.
UN ASSAGGIO DI CINQUE TERRE
Il meteo è stato clemente nei giorni successivi, concentrando le deboli perturbazioni nella notte. Per un piccolo assaggio delle Cinque Terre abbiamo scelto di spostarci in treno: esistono convenzioni anche per le famiglie e possibilità di muoversi con i mezzi e a piedi. In una giornata abbiamo toccato meno tappe del previsto perché il sole ci ha regalato una temperatura ottimale e così ci siamo trattenuti in lunghe passeggiate a piedi nudi sul bagnasciuga di Monterosso. Dopo pranzo abbiamo passeggiato lungo i sentieri fino all’antico monastero dei frati cappuccini. Nel pomeriggio abbiamo visitato Varazze e Riomaggiore, spostandoci sempre in treno e concedendoci un tramonto all’inizio della via dell’Amore. I danni del maltempo e le frane sono ancora tangibili e alcuni percorsi sono chiusi ma le possibilità per l’outdoor (trekking e hiking) sono svariate, conviene sempre consultare i siti del Parco Nazionale e dei Comuni.
SARZANA È POP
Passeggiando a Sarzana, in provincia di La Spezia, si respira un’atmosfera di “frontiera”. La vicinanza della Toscana si fa sentire negli accenti e nei menu di locande e ristoranti che accostano piatti tipici della tradizione toscana a portate tipicamente liguri. Dalla fine di novembre 2017 la vera protagonista è la mostra Andy Warhol – Sarzana è pop. Nome azzeccatissimo vista la partecipazione di quasi tutti gli esercenti sarzanesi che nelle vetrine e negli arredi dei negozi espongono cartelloni, oggetti e quadri chiaramente riferiti all’esposizione ospitata dalla Fortezza Firmafede nel cuore della cittadella. La mostra è di modeste dimensioni e ripercorre alcune tappe dell'artista americano tra gli anni Cinquanta sino agli Ottanta. Immancabile la Campbell’s soup (riproduzione su tela della lattina della zuppa diventata icona dell'arte pop) a fianco a volti noti dello spettacolo e della politica oppure anonimi rappresentanti di epoche passate. Uno spaccato di storia, mode e culture filtrato dall’occhio dell’autore e mostrato attraverso serigrafie, polaroid, ritratti e disegni selezionati dal collezionista Eugenio Falcioni e dal curatore Matteo Bellenghi. Non mancano riferimenti al nostro paese come Vesuvius e un Commodore Amiga 1000 funzionante e acceso con tanto di floppy disk con alcune opere dell’artista visibili.
L’ultima tappa di questa vacanza è stata Pisa. Dista un’ora e mezza circa in auto da Chiavari ma è raggiungibile tranquillamente anche in treno. Pisa non necessita descrizioni, forte della sua unicità. Ma se pensate che la Torre simbolo della città sia stata costruita così – storta – appositamente per renderla unica vi sbagliate, l’origine è dovuta a un cedimento del terreno sottostante in fase di costruzione. Se non avete ancora visitato Pisa, andateci.
Emanuele Franzoso
Twitter @EFranzoso
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