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La squadra di Claudio Ranieri ha vinto la Premier League lavorando sodo, sfruttando le proprie peculiarità e limitando al minimo errori e scuse: proprio quello che deve fare una destinazione per attirare visitatori e investimenti


leicester festeggiaIl Leicester City di Claudio Ranieri ha vinto il campionato inglese: in sé è una notizia che riguarda solo il calcio, al massimo lo sport. A ben guardare, però, il trionfo di una squadra che ha dominato il campionato più ricco del mondo con una formazione di onesti pedatori del pallone raccattati per “pochi” soldi in giro per l’Europa ha molto a che fare con il lavoro che una città dovrebbe svolgere per migliorare il proprio status sociale, economico e anche turistico.
Sabato 7 maggio alle 18 il Leicester gioca l’ultima partita della stagione nel proprio stadio: per l’occasione, già prima che il pareggio tra Tottenham e Chelsea regalasse il titolo alle Foxes, sono stati organizzati decine di pullman, treni, voli charter e pellegrinaggi dall’Italia, dall’Europa e da tutto il mondo. Migliaia e migliaia di nuovi tifosi andranno a celebrare il successo più incredibile della storia del calcio moderno: i biglietti del “King Power” Stadium (sponsorizzato dal proprietario del club, il thailandese Srivaddhanaprabha) sono esauriti da settimane, i bagarini vendono quelli che hanno a 13.000 sterline e più, ma in giro per la città il Comune ha predisposto maxi schermi e spazi riservati ai tifosi. Tutti i pub trasmetteranno la partita e saranno presi d’assalto da residenti e turisti. Il merchandising della squadra registrerà picchi irripetibili; alberghi, ristoranti e attrazioni turistiche avranno la fila per giorni, e soprattutto qualunque appassionato di football ora sa dov’è la città di Leicester, che nei prossimi giorni dedicherà una via a Ranieri, come promesso dal sindaco settimane fa.
Ma non è solo per l’indotto economico milionario che questa città di 300.000 abitanti nelle Midlands orientali rappresenta un fulgido esempio di marketing territoriale e turistico. No, piuttosto è proprio il successo della squadra di Ranieri a costituire un modello di riferimento per quanti mettano in piedi piani e strategie di attrazione per una destinazione. Il successo delle Foxes, infatti, non è tanto il frutto casuale di una serie di fortunate coincidenze: chiunque abbia seguito la Premier League di quest’anno, per esempio, sa bene che a Vardy e compagni non sono mancate sfortune, torti arbitrali e momenti di difficoltà.
Se il Leicester ha vinto il campionato, piuttosto, è perché giocatori e staff tecnico hanno lavorato con concentrazione elevata e costante, con un atteggiamento orientato al risultato desiderato e non alle scuse per non raggiungerlo, sfruttando le proprie caratteristiche peculiari – la velocità dei suoi attaccanti e centrocampisti – per fare goal nel modo più consono – in contropiede. Il Leicester ha vinto perché ha lavorato sodo per limitare al minimo gli errori e valorizzare al meglio la propria originalità, senza tentare di inseguire e adattare modelli esterni (le corazzate miliardarie di Chelsea, Manchester City e United, Arsenal) impossibili da replicare in un ambiente totalmente diverso.
Budget limitato, adattamento alle proprie caratteristiche, spirito di squadra, disposizione al sacrificio e all’impegno, costanza e determinazione: questi, in sintesi, gli ingredienti che hanno portato il Leicester a vincere la sua sfida. Le destinazioni italiane che puntano sul turismo per migliorarsi ora sanno che si può fare.

 

claudio pizzigalloClaudio Pizzigallo

Twitter @pizzi_chi

 

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